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Continua il boicottaggio della formazione professionale

Non usa mezzi termini l’assessore regionale al Lavoro, Claudia Porchietto, commentando la notizia dell’impossibilità di attivare le iscrizione on line per il secondo ciclo di formazione professionale resa nota dal Ministero per l'Istruzione: “C’è chi continua a boicottare in modo scientifico la formazione professionale. A parole tutti a dare pacche sulle spalle agli enti formativi, poi a conti fatti ecco la reale attenzione nei loro confronti. E pensare che oggi proprio la formazione professionale è uno degli attori centrali per superare la crisi e la disoccupazione giovanile”.

“Come già nel 2013 - evidenzia Porchietto - il Miur ci comunica che i genitori non potranno utilizzare l’iscrizione on line se scelgono un percorso di formazione professionale. Si dovrà nuovamente provvedere in forma cartacea. L’anno scorso la responsabilità era stata attribuita a ritardi informatici, adesso ad un ritardo dell’autorizzazione del loro Capo di Gabinetto. Questa superficialità nei confronti di un sistema che offre servizi a 8.000 ragazzi reputo che sia esecrabile e meriti un serio approfondimento politico”.

Le Regioni, Piemonte in testa, già a settembre avevano sollecitato il Ministero ad attivarsi per le modifiche che le iscrizioni on line per la formazione professionale richiedevano ai sistemi informativi. C’è stata una fitta corrispondenza tra gli uffici e riunioni tecniche.

“Viene spontaneo chiedersi per che cosa - continua l'assessore - Le iscrizioni partono il 3 febbraio: è chiaro quindi che provvedere alle iscrizioni cartacee con così poco preavviso creerà notevoli disagi. Come per l’anno scorso il fatto che il sistema sia duplice ha innumerevoli risvolti negativi. In primo luogo rende difficile la lotta alla dispersione scolastica, visto che complica il controllo di chi non si iscrive a nessuna attività formativa. Poi crea anche disguidi nella gestione degli insegnanti che dovranno assorbire i ragazzi, che in prima battuta, si iscrivono alla formazione professionale e non possono venire accolti per eccesso di iscrizioni: circa il 20% all’anno. Infine, porta a fastidiose doppie iscrizioni che complicano l’amministrazione e l’organizzazione delle agenzie formative. Domanderò l’intervento del ministro in Conferenza Stato-Regioni e confido che anche i parlamentari intervengano a difesa del sistema formativo piemontese”.
 

redazione

24 gennaio 2014