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Il sistema neve leva di sviluppo per il territorio

da sx Vignale, Ravello e CirioUn indotto diretto di oltre 700 milioni di euro per ogni stagione invernale, circa 3.000 maestri di sci, oltre 1200 addetti agli impianti, 190mila unità abitative per circa 760mila posti letto. Sono solo alcuni dei dati emersi dalla ricerca sul “Sistema neve Piemonte” commissionata da Arpiet (Associazione regionale piemontese delle imprese esercenti del trasporto a fune in concessione) e condotta dal gruppo di lavoro formato dal Dipartimento di Management dell’Università di Torino, Unioncamere e da Ires Piemonte.

Lo studio - presentato il 28 novembre presso il Campus di management ed Economia di Torino alla presenza degli assessori regionali al Turismo, Alberto Cirio, al Post olimpico, Roberto Ravello, e alla Montagna, Gian Luca Vignale - intende indagare e dare evidenza al volano economico indotto dall’attività degli impianti di risalita delle stazioni turistiche sull’economia dell’intero territorio piemontese. Cinque le stazioni-campione oggetto di studio: Via Lattea, Bardonecchia, Monterosa Ski, Mondolè Ski e Riserva Bianca. L’acquisto dello skipass quale elemento centrale del processo di moltiplicazione della spesa sul territorio montano rappresenta il cardine della ricerca, poiché direttamente collegato ad attività legate alla pratica sciistica e al soggiorno (noleggio attrezzature, il maestro di sci, il pernottamento in hotel, il consumo sulle piste). Dal turismo in albergo deriva infatti un indotto di 370 milioni, dai soggiorni in seconde case 350.

La ricerca evidenzia il ruolo ormai fondamentale e strategico dell’innevamento programmato, quale garante di efficienza e della durata della stagione sciistica, del mantenimento dei livelli occupazionali, della programmazione dei flussi turistici nazionali ed internazionali.

“Il sistema neve è uno dei motori dell'economia turistica piemontese - ha sottolineato Cirio - ed è il prodotto più venduto tra i quattro della nostra offerta (gli altri sono Torino, laghi, colline). Lo sci non è solo hobby e sport: è fatto di aziende ed investimenti, posti di lavoro. Per questo la Regione dà sostegno a tutte le stazioni invernali".

“Da quanto è entrata in vigore la legge regionale che sostiene l'impiantistica e regolamenta la sicurezza - ha osservato Vignale - hanno riaperto sei stazioni che erano chiuse e ci sono stati 40 interventi di revisione tecnica degli impianti".

“Le montagne offrono un ampio ventaglio di possibilità di sviluppo e l'impatto del sistema neve sul Pil è di un miliardo - ha concluso Ravello - Per questo abbiamo deciso di garantire la certezza degli investimenti".
 

sdepalma

28 novembre 2013