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Razionalizzazione delle società a partecipazione regionale

L’assessore regionale ai Rapporti con le società a partecipazione regionale, Agostino Ghiglia, ha presentato il 26 giugno alla Prima Commissione del Consiglio regionale la nuova versione del piano strategico di razionalizzazione delle partecipate, che sarà inserita in un emendamento che verrà sottoposto al voto dell’aula, e che lui definisce “un grande piano di ristrutturazione e di risparmi”.

“In continuità con la prima versione - puntualizza Ghiglia - le modifiche apportate insistono sulla razionalizzazione del sistema delle società partecipate direttamente o indirettamente dalla Regione, eliminando stratificazioni e moltiplicazioni inutili e onerose delle funzioni e attività in capo alle società stesse. In termini numerici, soltanto per quanto riguarda le società partecipate tramite Finpiemonte Partecipazioni, ne verranno liquidate o cedute 12 su 33, con un risparmio rispetto alle perdite attuali di circa 2 milioni di euro l’anno”.

Rispetto alle partecipazioni dirette della Regione, il piano prevede il mantenimento delle quote in sei società (Scr, di cui è stata di recente attuata la riforma con trasformazione in società unica appaltante nei settori delle infrastrutture, trasporti, telecomunicazioni e sanità, Finpiemonte S.p.A, Finpiemonte Partecipazioni S.p.A, Ceipiemonte, Pracatinat, Banca Popolare Etica) e la liquidazione di cinque (Expo 2000, Crab, Tenuta Cannona, CreSO, R.S.A., società di scopo in scadenza a dicembre 2015, data entro cui si concluderà la bonifica della miniera di Balangero). IMA Piemonte (Istituto per il marketing dei prodotti agroalimentari del Piemonte), Ipla (Istituto per le piante da legno e l’ambiente) e Sviluppo Piemonte Turismo ricadono nell’articolo 4 del decreto legge 95 sulla spending review. Il recente dl “del Fare” consente di prorogare di sei mesi i termini per l’alienazione o la liquidazione e nel frattempo la Regione ha pubblicato un bando per l’acquisto delle quote di capitale delle tre società. Il futuro di 5T e CSP sarà deciso con la definizione delle politiche regionali sull’Ict.

Per quanto riguarda le partecipazioni di Finpiemonte S.p.A., il nuovo assetto dei parchi scientifici e tecnologici verrà discusso con Università e Politecnico di Torino nell’ottica di una integrazione dei compiti tra i parchi e gli incubatori tecnologici, in particolare per quanto riguarda il Parco Scientifico e Tecnologico in Valle Scrivia–PST, il Tecnoparco del Lago Maggiore, Bioindustry Park ed Environment Park. Il piano prevede invece la liquidazione del Virtual Reality & Multi Media Park e il mantenimento di Tecnogranda, mentre sulla Fondazione Wireless la decisione è subordinata alla definizione delle politiche sull’Ict.

Infine la partita relativa a Finpiemonte Partecipazioni: su 12 società del comparto logistica e trasporti vengono mantenute le quote in sei: Sito, Cim, Interporto di Rivalta Scrivia, Sagat, Miac, Geac, quest’ultima in attesa di privatizzazione totale o parziale. Chiude la Fondazione Slala, per le altre società si procederà alla liquidazione o alla cessione totale o parziale. Del comparto finanza viene mantenuta la partecipazione in Eurofidi con pacchetto azionario invariato, per affiancare le aziende nel delicato momento economico, mentre si cede Fingranda. Delle restanti 19 società, 15 sono quelle di cui vengono mantenute le partecipazioni, tra cui Expo Piemonte, Icarus, Agenzia di Pollenzo, Città Studi e Villa Melano, sulla quale la Giunta regionale ha sbloccato il lungo iter amministrativo relativo allo stanziamento dei fondi necessari per riattivare i lavori di completamento del cantiere. Verrà concessa a terzi la gestione di Terme di Acqui, tramite bando di gara, mentre per altre società (Tne, Snos, Saia, Ardea Energia, Strambino Solar) si sta valutando la possibilità di cessione.

“Con questo piano - conclude Ghiglia - abbiamo cercato di coniugare ad un’esigenza indifferibile di risparmio e razionalizzazione la salvaguardia del maggior numero possibile di posti di lavoro, obiettivo che rappresenta in questo particolare momento storico la prima missione di un’amministrazione pubblica responsabile”.

Partendo dal fatto che "nell’indispensabile processo di riorganizzazione e razionalizzazione delle società a vario titolo partecipate dalla Regione Piemonte, anche in considerazione delle diverse quote azionarie detenute, la tutela del lavoro è il nostro principale obiettivo", l'assessore fa chiarezza sui numeri:"Nelle partecipate in cui la Regione è socio di riferimento operano 114 lavoratori a tempo indeterminato suddivisi tra 13 società.  Per Ipla, Ima ed STP, che occupano complessivamente 68 dei 114 lavoratori, l’obbligo di liquidazione deriva dalla normativa nazionale di spending review. E’ importante precisare, inoltre, che la cessione delle quote e la liquidazione delle rimanenti società non comporta necessariamente la messa a rischio dei 46 posti di lavoro attualmente assicurati. Anche per le società soggette a spending review, sulle quali la Regione è tassativamente ed inderogabilmente vincolata dalla normativa nazionale, stiamo facendo tutto il possibile per cercare di tutelare i lavoratori e la loro professionalità".

lmasucci

27 giugno 2013