Contenuto principale

archivio diario

Il rugby insegnato nelle carceri

Nelle carceri del Piemonte e della Valle d’Aosta verranno avviati progetti d’insegnamento del gioco del rugby, sperimentando un modello di riferimento replicabile in Italia e all’estero, con l’obiettivo di aiutare i detenuti a recuperare ruolo sociale e dignità personale. Ad occuparsene saranno l’associazione Ovale oltre le sbarre, la Federazione Italiana Rugby, il Comitato regionale piemontese FIR e il Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria per il Piemonte hanno firmato il 13 luglio in Regione un apposito protocollo d’intesa alla presenza dell’assessore Michele Coppola.

In virtù delle proprie specifiche competenze, i soggetti coinvolti - che hanno indicano come referenti rispettivamente Walter Rista, Stefano Cantoni, Giorgio Zublena e Marco Bonfiglioli - realizzeranno laboratori didattici, coordinati da tecnici e allenatori FIR e supportati dal personale penitenziario locale, che potranno coinvolgere sino a 30 detenuti in sedute di allenamento bisettimanali di due ore ciascuna.

Il modello di riferimento è l’esperienza progettuale condotta presso il carcere “Lorusso e Cutugno” di Torino, dove dal 2010 l’associazione Ovale oltre le sbarre ha avviato i primi due moduli sperimentali coinvolgendo circa 40 detenuti in attività propedeutica al rugby, costantemente seguiti da un tecnico abilitato FIR e assistiti da medici e personale interno al carcere. Nel 2011, per dare continuità all’iniziativa, è stata costituita l’associazione sportiva La Drola Rugby, la cui squadra composta da circa 30 detenuti di molteplici etnie è stata iscritta nel campionato regionale piemontese di serie C, dove milita ancora oggi. I detenuti-giocatori sono chiamati a sottoscrivere un codice etico e comportamentale che prevede specifici meccanismi sanzionatori in casi di violazione e a rispettare il programma di recupero sviluppato in stretta collaborazione con il personale carcerario.

“Fin dalla sua nascita ho creduto nel progetto dell’associazione Ovale oltre le sbarre - ha detto Coppola - perché basato su regole, sacrificio e rispetto. I temi e le criticità legati al carcere e alla popolazione carceraria sono sempre attuali, come testimoniano i recenti interventi del presidente Napolitano e del ministro Cancellieri. Il progetto testimonia il coraggio di affrontare argomenti difficili e assume quindi un significato importante, per questo come Regione Piemonte rinnoviamo la nostra condivisione e disponibilità a collaborare e a fare gioco di squadra anche per il futuro, per sviluppare questa esperienza, anche in altri istituti”.

L'assessore ha poi letto a tutti i presenti un messaggio con il quale il presidente Roberto Cota ringrazia gli ideatori di questo importante progetto di promozione dello sport nelle carceri.

dactis

13 giugno 2013