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Fiat: dibattito in Consiglio regionale

Sono stati il presidente Roberto Cota e l’assessore Claudia Porchietto ad aprire il dibattito sulla Fiat svoltosi il 26 settembre in Consiglio regionale.

Nel suo intervento Cota si è detto “contrario agli incentivi mirati ad una sola azienda, che anche in passato hanno dimostrato di non risolvere i problemi. Ci vuole un abbassamento della pressione fiscale sulle imprese e sul lavoro. Sto lavorando a una proposta concreta in questo senso, sto interloquendo con il ministro Passera e presto sarò in grado di presentarla”.

“La Fiat - ha ribadito il presidente - ha un debito di riconoscenza verso il Piemonte ed ha avuto molto in passato. Oggi penso che sia in grado di ripagare questo debito di riconoscenza”.

Porchietto (guarda il filmato)ha dal canto suo sostenuto che “il nodo della crisi del comparto automobilistico italiano è il risultato di un sistema complesso di cui la Fiat rappresenta solo una parte. Per uscire dall’impasse si deve andare oltre e guardare al mercato globale. Il Piemonte è fortemente interessato al tema dell’automotive: la maggior parte delle industrie della componentistica automobilistica infatti risiedono in Piemonte. Il nostro problema oggi non è quello esclusivo di salvare la Fiat, ma di difendere tutto il tessuto dell'industria dell’auto e della componentistica. E se c’è una parte dell’indotto automobilistico che sta tenendo nonostante la crisi della Fiat è perché è riuscita a variare il proprio portafoglio clienti e non è più dipendente dal monomarchio Fiat”.

“Il problema vero - ha rilevato l’assessore - è che manca una politica industriale riservata alle medie e alle grandi aziende italiane, quelle sopra i 250 dipendenti. Sono loro in questo momento ad aver bisogno di una vera e propria strategia del Governo per il rilancio degli investimenti nella ricerca e nello sviluppo. Il Piemonte deve trovare il modo di intercettare questa esigenza e rappresentare la necessità di questa nuova politica industriale ai tavoli che il Governo Monti sta dedicando al tema dell’auto. Siamo particolarmente preoccupati infatti dell’insistenza con la quale Monti continua ad animare tavoli europei esclusivamente sui temi della finanza. Ma i principali competitor dell’auto italiana sono francesi e tedeschi e i mercati nei quali crescere più velocemente potrebbero essere quelli extraeuropei se la strategia commerciale dell’auto europea fosse più armonica. Manca una politica industriale europea per l’auto ed è paradossale che nessuno ne stia parlando. Il Piemonte ha delle peculiarità che possono essere valorizzate ulteriormente per il rilancio dell’automotive - ha concluso Porchietto - La ricerca e l’eccellenza sono i punti di forza dell’indotto dell’automotive piemontese che sono stati percepiti e intercettati dai mercati internazionali. Dobbiamo imparare a scoprirlo anche qui in Italia e, soprattutto, in Piemonte” .

ggennaro

26 settembre 2012