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Strade, elettrodotti ed acquedotti negli alpeggi

L’assessorato regionale alla Montagna ha emanato un bando per finanziare con 2 milioni di euro interventi per migliorare la viabilità di accesso e realizzare elettrodotti ed acquedotti negli alpeggi di proprietà degli enti pubblici piemontesi.

Previsto dal Piano di sviluppo rurale, il contributo copre il 90% della spesa complessiva ammessa ad esclusione dell’Iva, non riconosciuta dalla Comunità europea per tali interventi, ed è stato deciso perché l’alpicoltura piemontese riveste un ruolo strategico per la salvaguardia ed il mantenimento dell’ambiente montano e per le peculiarità di prodotti di caseificazione unici nel loro genere. In questo contesto, investire nelle infrastrutture consente di agevolare il lavoro degli imprenditori, facilitandone l’accesso agli alpeggi e operare con l’ausilio di elettricità ed acqua, non sempre adeguatamente presenti in tutti i pascoli.

A questa iniziativa, destinata in via esclusiva alle infrastrutture, seguirà presto un provvedimento dedicato alle strutture d’alpeggio (ricoveri per il margaro, locali di caseificazione) per un importo di circa 3,5 milioni. Le due azioni consentiranno di sviluppare un processo organico di recupero e miglioramento degli alpeggi pubblici, con positive ricadute sia in termini di vivibilità per gli addetti, sia di mantenimento e sviluppo delle attività economiche in montagna.

“L’obiettivo - afferma infatti l’assessore alla Montagna, Roberto Ravello - è favorire lo sviluppo della zootecnia alpina, della filiera agroalimentare, del ruolo di salvaguardia ambientale svolto dagli alpeggi e delle annesse opportunità di lavoro. I pascoli alpini e le relative infrastrutture sono una risorsa per la collettività e concorrono ad una rivalutazione diretta del territorio, fondamentale sia per incentivare un progressivo ripopolamento delle aree montane, sia per implementare l’offerta turistica. Sono dunque occasioni di crescita economica ed occupazionale”.

Il bando è stato accolto con soddisfazione dal presidente Roberto Cota, in quanto “costituisce l’ennesimo segnale concreto di attenzione della nostra Giunta nei confronti di chi vive e lavora in montagna. Il mantenimento e lo sviluppo delle attività in montagna rappresentano per noi una priorità non soltanto dal punto di vista delle ricadute economiche e occupazionali, ma anche per quanto riguarda la difesa delle nostre tradizioni più antiche e quindi dell'identità del Piemonte”.

 

ggennaro

21 agosto 2012