Contenuto principale

archivio diario

Riforma sanitaria, incontro con i sindaci torinesi

Il vicepresidente della Giunta regionale, Ugo Cavallera, e gli assessori agli Enti locali, Elena Maccanti, al Bilancio, Giovanna Quaglia, e al Lavoro, Claudia Porchietto, sono intervenuti all’incontro con una delegazione di sindaci e rappresentanti del territorio della provincia di Torino, guidata dal sindaco di Venaria, Giuseppe Catania, ricevuta il 28 giugno a Palazzo Lascaris dal presidente del Consiglio regionale, Valerio Cattaneo.

La delegazione ha manifestato le proprie preoccupazioni in merito alla situazione della sanità locale e all’ipotesi di chiusura di alcuni presidi ospedalieri previsti dalla riforma sanitaria ed ha chiesto che il governo regionale si confronti concretamente su questi temi con il territorio prima di rendere definitive le proprie decisioni. Fra i principali problemi illustrati dagli amministratori locali: l’imminente ridimensionamento dei servizi ospedalieri e la chiusura del pronto soccorso di Venaria con conseguente sovraccarico del pronto soccorso di Rivoli e dell’ospedale Maria Vittoria di Torino, lo stallo circa l’ipotesi di costruzione di un nuovo ospedale a Venaria, nonostante l’esistenza di un accordo di programma fra la Regione e il Comune, la chiusura del pronto soccorso di Avigliana, le criticità dell’ospedale di Lanzo, di Ivrea, di Chivasso e di Carmagnola.

“In un momento di forte crisi finanziaria ci impegneremo per conciliare le esigenze del piano di rientro con il rafforzamento di uno strumento partecipato come il piano sociosanitario - ha affermato Cavallera - Porteremo le vostre sollecitazioni al presidente Cota e, oltre a garantire una rete ospedaliera equilibrata, cercheremo anche di potenziare la medicina di territorio per evitare il collasso dell’attività dei centri di pronto soccorso”.

“Abbiamo ascoltato con grande attenzione gli interventi degli amministratori locali - ha commentato al termine Maccanti - A differenza di altre Regioni il Piemonte ha fatto una scelta, che è quella di non chiudere i piccoli ospedali e di metterli in rete per meglio rispondere alle esigenze della popolazione. Su questo il confronto è apertissimo, tenendo anche conto che chi manifesta perché è in apprensione per la difesa delle strutture del territorio, in realtà manifesta a favore della riforma. A breve il presidente Cota presenterà il piano socio-sanitario; da quel momento inizierà una fase di confronto con i consiglieri regionali e con i territori”.

Nel pomeriggio il presidente Cota ha poi dichiarato di aver tratto “la conclusione che la manifestazione in fondo sia stata a favore del nuovo piano sanitario. Ne coglierò quindi lo spirito in modo positivo. La riforma sanitaria - ha sottolineato - va fatta. Noi vi siamo stati obbligati per la situazione molto grave che ci hanno lasciato. Per realizzarla ci sono due modelli: uno prevede la chiusura dei piccoli ospedali, ed è quello che hanno seguito alcune Regioni, di solito di sinistra, come Toscana, Liguria e Puglia; noi abbiamo scelto l’altro modello, che prevede invece la messa in rete degli ospedali”. La conclusione di questo ragionamento, secondo Cota, è che “se qualcuno viene a fare della manifestazioni per rimarcare l’esigenza di difendere la presenza delle strutture sul territorio, manifesta a sostegno della nostra riforma. Noi andremo avanti cercando anche il sostegno di queste persone, alle quali diremo ‘siete a favore della riforma, allora aiutateci a sostenerla in tutte le sedi”.

29 giugno 2011