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Entro un mese il nuovo piano sanitario

Un momento dell'incontroEntro un mese il Piemonte avrà il nuovo piano sanitario. Lo ha annunciato il presidente della Regione, Roberto Cota, al termine dell’incontro con i rappresentanti dei sindacati avuto il 29 settembre insieme all’assessore alla Sanità, Caterina Ferrero.

Il piano, che sarà concertato proprio con le forze sindacali, sancirà il passaggio ai costi standard e lo scorporo delle Asl dagli ospedali. Una serie di tavoli tecnici affronterà tutti i punti per arrivare a un documento finale condiviso.

“E’ stato un incontro positivo - ha dichiarato Cota uscendo dalla riunione - Abbiamo detto che il confronto dovrà essere aperto e proficuo il più possibile. Già domani partiranno i tavoli tecnici presso l’assessorato, con l’obiettivo di arrivare entro un mese ad un incontro finale che darà il via libera al piano. Gli esponenti sindacali hanno capito che i nostri discorsi hanno una logica. Finora il sistema è vissuto al di sopra delle proprie possibilità, ma d’ora in poi non sarà più possibile”.

Cota ha quindi assicurato che la sanità non subirà tagli di risorse, in quanto è considerata “una delle quattro priorità del governo regionale” insieme ad assistenza, lavoro e trasporti. Ma quando il nuovo modello sarà a regime, anche sulla sanità sarà possibile risparmiare “una somma consistente”. Al momento, ha detto il presidente, “l’assessore Ferrero sta tenendo la spesa sanitaria sotto uno stretto controllo”, che da ottobre cesserà di essere trimestrale per diventare mensile. Ma il balzo avverrà “con l’introduzione dei costi standard, passaggio che vedrà il Piemonte capofila di questa trasformazione”.

Nel pomeriggio l’assessore Ferrero ha incontrato le organizzazioni sindacali dei medici e medici veterinari, ai quali ha illustrato i principi ispiratori, i criteri e le principali innovazione alla base del nuovo documento. “Ho apprezzato - ha commentato Ferrero - l’interesse e lo spirito di collaborazione ed ho riscontrato valutazioni positive nei confronti di uno dei punti salienti della riforma, ovvero lo scorporo della funzione di produzione ospedaliera e specialistica da quella territoriale, nonché la rete ospedaliera con le tre classi di riferimento per gli ospedali stessi. Ho insomma percepito una disponibilità a discutere con approccio costruttivo un progetto che deve avere sempre e comunque al centro il cittadino. Mi pare un buon inizio per un cammino che deve condurre alla definizione di un piano condiviso”.

29 settembre 2010