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Sanità: stop alle assunzioni e limiti agli acquisti

Il presidente Cota e l'assessore FerreroStop al turn-over e alle assunzioni e limiti all’acquisto di beni servizi per le aziende sanitarie e ospedaliere del Piemonte sono le misure “eccezionali e temporanee” adottate dalla Giunta regionale per bloccare il trend di crescita della spesa sanitaria, che rischia di finire fuori controllo.

La delibera straordinaria è stata approvata il 30 aprile e quindi illustrata dal presidente Roberto Cota e dall’assessore alla Sanità, Caterina Ferrero. “Il rischio - hanno spiegato - è che a fine anno venga sforato di 125 milioni di euro il tetto massimo dei fondi regionali ammessi dal Patto per la salute per coprire il disavanzo. L'intesa Governo-Regioni concede di intervenire per il 5%, in pratica 400 milioni, mentre l’attuale tendenza di spesa porterebbe il disavanzo a 525 milioni”. I manager delle aziende sanitarie e ospedaliere dovranno preparare entro la fine di maggio il piano di rientro e le misure di contenimento della spesa avranno comunque valore per almeno due mesi. ”Questa situazione - ha sostenuto Cota - è legata alle errate valutazioni della gestione Bresso, quando è stato redatto il bilancio di previsione. Fa riflettere che i bilanci presentati nel 2009 sostanzialmente in pareggio siano contraddetti dai dati di verifica del primo trimestre 2010”.

“Ci troviamo purtroppo costretti ad affrontare un situazione delicata - ha rilevato Ferrero - predisponendo un intervento che individua dei provvedimenti straordinari volti a contenere il disavanzo. L’operazione ha un carattere strettamente congiunturale e di breve periodo ed è articolata su una serie di misure volte a razionalizzare gli acquisti, l’utilizzo del personale e a responsabilizzare i medici prescrittori dipendenti e convenzionati”.

La Giunta aveva ipotizzato che lo sforamento della spesa fosse di un paio di aziende sanitarie, “invece - ha rivelato l’assessore Ferrero - riguarda praticamente tutte, anche se i numeri vanno ancora ricontrollati nel dettagli”. “La sfida - ha detto il presidente - è quella di incidere nella spesa storica, capendo se e quando davvero i numeri ad essa legati sono giusti oppure se venivano ritoccati ogni anno per consentire gli sprechi, Per quanto abbiamo finora visto ci sono degli sprechi, il nostro compito e di andare a verificarli nel dettaglio. Eliminare gli sprechi significa dare nuovi servizi, come ad esempio consentire a tutti di sottoporsi a cure odontoiatriche”. “Bisogna ripensare anche - ha concluso Ferrero - all’organizzazione del sistema, alla sua articolazione sul territorio, agli accorpamenti magari giusti ma che non sono stati ancora attuati”.

redazione

30 aprile 2010