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Presto operativi i distretti agroalimentari

Licenziate il 28 settembre dalla Giunta regionale le istruzioni attuative per la piena applicazione della legge sui distretti rurali e agroalimentari di qualità (l.r.29/2008), che ha introdotto criteri omogenei e al contempo flessibili per l’individuazione e la gestione delle realtà territoriali, accomunate da produzioni di riferimento e da cui si sviluppa una economia integrata di filiera.

Con questo atto i distretti esistenti e quelli di nuova costituzione potranno diventare operativi e il nucleo essenziale che riguarda la struttura e l’organizzazione di tali organismi è stata definito. Le istruzioni operative prevedono infatti le modalità per l’individuazione di nuovi distretti e l’adeguamento di quelli esistenti, nonché i criteri di raccordo tra strutture regionali, per la partecipazione della Regione anche in termini finanziari (che saranno definite di anno in anno) e per istituire aggregazioni temporanee, nonché i criteri di nomina dei rappresentanti ai tavoli di distretto.

Saranno oggetto di successivi provvedimenti gli aspetti che più attengono alla gestione complessiva dei territori e al coordinamento tra soggetti diversi, l’attività di monitoraggio, le tempistiche definitive entro le quali i distretti dei vini, attualmente in fase di transizione, dovranno adeguarsi alla nuova disciplina.

Questa la situazione dei distretti esistenti o in via di costituzione in Piemonte:

- Il distretto del riso, esteso nelle province di Vercelli, Alessandria, Biella e Novara, e il distretto dei fiori, esteso nelle province di Biella, Novara e Verbano-Cusio-Ossola, già formalmente costituiti, dovranno adeguare la propria forma giuridica.

- Il distretto del settore orticolo, in provincia di Alessandria, dovrà verificare l’integrazione di alcuni territori richiesta dalla Provincia di Torino.

- I distretti dei vini (precedentemente regolati dalla legge 20/1999 e suddivisi in due realtà: Langhe Roero Monferrato per il Piemonte Sud e Canavese, Coste della Sesia e Colline novaresi per il Piemonte Nord), in base alla nuova legge convergono in un’unica entità territoriale. Le istruzioni operative sono specificamente dedicate a definire tale adeguamento e la nuova organizzazione del distretto unico che ne deriverà a partire dal 2010.

- Il distretto della frutta fresca è in fase di avanzata definizione e aggregherà territori di Cuneo (probabile capofila), Torino, e alcune zone di Vercelli e Alessandria.

Altre realtà territoriali potranno eventualmente avviare le procedure per la propria costituzione.

“La definizione delle istruzioni - commenta l’assessore all’Agricoltura, Mino Taricco - nasce da una concertazione molto ampia con tutte le realtà interessate, che ha dato esiti positivi e unanimi sulle scelte compiute. Ora ci auguriamo che i soggetti privati facciano la loro parte e nasca quella sinergia tra pubblico e privato che dovrebbe essere nella natura dei Distretti agroalimentari e svolgere un essenziale ruolo di stimolo e di dinamismo territoriale.”


 

28 settembre 2009