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Ammortizzatori sociali

E' stato raggiunto nella notte tra il 12 e il 13 febbraio, dopo una trattativa lunga e complessa, l’accordo tra Governo e Regioni sugli ammortizzatori sociali.

L’intesa è composta da 14 punti per quanto riguarda i temi del sostegno al reddito e la politica attiva del lavoro, più due punti che riguardano il fondo per le aree sottosviluppate e la nettizzazione dei fondi da non conteggiare nel patto di stabilità e dovrà essere formalmente ratificata nella sede della Conferenza Stato-Regioni. Sarà anche possibile sostenere i lavoratori che non hanno protezioni, come era stato chiesto in particolare dal Piemonte.

Entrando nel dettaglio, il primo punto riguarda il sostegno al reddito mediante l'impiego del Fondo sociale europeo: per il biennio 2009-2010 il Governo e le Regioni impegnano 8 miliardi di euro per la erogazione degli ammortizzatori in deroga, ovvero per tutti quei lavoratori dipendenti e altre figure attualmente non coperte dalla cassa integrazione. Lo Stato mette a disposizione 5,350 miliardi (di cui circa 1,400 dalla legge finanziaria e dal dl 185 sul sostegno all'occupazione e 3,950 dal Fondo per le aree sottoutilizzate-quota nazionale),le Regioni 2,65 miliardi a valere sui programmi Fse di propria competenza. Il documento precisa che la quota nazionale sarà impiegata per il pagamento dei contributi figurativi e per la parte maggioritaria del sostegno al reddito, quella regionale per azioni combinate di politica attiva e di completamento del sostegno al reddito. Le Regioni hanno poi ottenuto una serie di garanzie alla loro richiesta di una cassa adeguata ai nuovi impegni assunti. L'operatività dell'intero accordo sarà subordinata alla condivisione formale della Commissione europea.

Il secondo punto riguarda il Fas: il Governo si impegna a approvare al Cipe, entro 15 giorni dalla sottoscrizione dell'accordo, la ripartizione di oltre 27 miliardi di euro a favore delle Regioni. Inoltre, verranno varati i programmi già presentati dalle Regioni e verranno individuate dal 2011 le risorse necessarie a ristorare il taglio del Fas operato sulla quota regionale (1,3 miliardi). Le Regioni verranno reintegrate delle risorse Fas disimpegnate a causa del mancato impegno delle
somme.

Il terzo ed ultimo punto esclude dal Patto di stabilità le spese per gli investimenti finanziati dall’Unione Europea.

La presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, ha commentato che “l’accordo sembra accettabile. E' un bene che si chiuda perché è urgentissimo. L’approvazione da parte del Cipe dei fondi per le aree sottoutilizzate significa per il Piemonte sbloccare gli investimenti per un miliardo di euro. Per il momento - ha aggiunto - non prevede ancora forme di devoluzione delle competenze, e abbiamo ottenuto che laddove le risorse regionali non copriranno il fabbisogno per gli ammortizzatori in deroga provvederanno le risorse nazionali". L'assessore all'Industria, Andrea Bairati, che ha partecipato alla trattativa, ha parlato di "esito positivo: L'accordo prevede un forte impegno delle Regioni, ma abbiamo finalmente trovato copertura finanziaria dal Governo”.


13 febbraio 2009