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Documentazione:

A tutti i malati il conforto della propria fede

Progetto regionale per la religione negli ospedali

La presentazione dell'iniziativa

Anche ai pazienti non cattolici ricoverati negli ospedali piemontesi verrà assicurata la possibilità di avere il conforto di un rappresentante della propria fede e di utilizzare uno spazio specifico per i propri culti e riti nei momenti peculiari del percorso (nascita, degenza, morte, lutto).
La Giunta regionale intende infatti realizzare un progetto per l'attivazione in tutti i presidi, analogamente a quanto già avvenuto presso le Molinette di Torino, di un servizio di assistenza religiosa/spirituale, oltre che per i cattolici, anche per i cittadini di fede diversa, come i protestanti, gli ortodossi, gli ebrei, i musulmani, i buddisti e gli induisti.
L'iniziativa è stata presentata il 15 luglio dall'assessore alla Tutela della salute e Sanità, Eleonora Artesio, dal direttore delle Molinette, Giuseppe Galanzino, e dai rappresentanti degli enti di culto diversi da quello cattolico dotati di personalità giuridica riconosciuti dallo Stato che hanno siglato l'intesa con l'azienda di corso Bramante.
«Siamo partiti dalla considerazione che nella nostra società sta cambiando la composizione della popolazione - ha sostenuto Artesio - e che di conseguenza si stanno affermando nuovi orientamenti religiosi che meritano rispetto, riconoscimento e possibilità di espressione, anche e soprattutto in momenti spesso difficili quali quelli della permanenza in ospedale. Da un lato, quindi, faremo in modo che presso ogni struttura venga creata, in collaborazione con i rappresentanti delle diverse confessioni, un elenco dei recapiti dei rispettivi ministri di culto, affinché i pazienti che ne sentano la necessità possano contattarli telefonicamente e convocarli. I referenti religiosi avranno libero accesso in ospedale, assumendosi però la responsabilità del rispetto di tutte le altre fedi. Il che esclude la possibilità di fare proselitismo. La presentazione dell'iniziativaDall'altro, intendiamo predisporre in tutti i presidi degli spazi dedicati al raccoglimento e alla riflessione, dove le persone ricoverate e i loro parenti, anche non credenti, possano ritrovare una dimensione intima per affrontare il momento della malattia e della sofferenza».
In virtù dell'esperienza maturata, a coordinare la messa a punto del progetto e a supportare le aziende sanitarie nella sua attuazione sarà l'ospedale Molinette, dove entro ottobre verrà creata la prima "stanza del silenzio". «Proprio la scorsa settimana - ha annunciato Galanzino - è arrivata la lettera con cui la Curia ci ha messo a disposizione a questo scopo la cappella presso l'ospedale dermatologico, in via Cherasco».
A livello regionale verrà creato un tavolo di confronto con i rappresentanti dei principali enti di culto riconosciuti dallo Stato dotati di personalità giuridica o che abbiano siglato delle intese, per favorire il confronto di idee e lo scambio di conoscenza (apprendimento delle usanze e delle prescrizioni religiose, discussioni etiche, attività formative).

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Torino, 15/07/2008