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Riforma delle Comunità montane

Riduzione del numero e dei costi

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È 23, al posto delle 48 attuali, il numero massimo di Comunità montane che il Consiglio regionale ha individuato per il Piemonte, che concorre in questo modo al raggiungimento degli obiettivi di risparmio prefissati dalla Finanziaria dello Stato per il 2008.

La legge approvata il 27 giugno le suddivide così per provincia: due per Alessandria, tre per Biella, sei per Cuneo, sei per Torino, quattro complessivamente per Verbano-Cusio-Ossola e Novara, di cui una interprovinciale, una per Vercelli, una per Asti. A questa sostanziale riduzione si perverrà con una delibera di Consiglio da votare entro quattro mesi, con la facoltà per i Comuni che attualmente fanno parte di una Comunità montana di proporre l’uscita dall’ente e la costituzione in Unioni di Comuni. Nel caso in cui la Regione non provveda al riordino entro il termine stabilito, avrà effetto la norma della legge finanziaria, con la conseguente soppressione di circa un terzo delle Comunità montane.

“Una legge - commenta la presidente Mercedes Bresso - che nel rispetto degli impegni presi con il precedente Governo riduce significativamente il numero delle Comunità montane con un conseguente contenimento dei costi. Ciò non toglie che esse restano istituzioni indispensabili e che i fondi per la montagna, in quanto risorse di riequilibrio tra territori, non possono essere azzerati, mettendo così a rischio la sopravvivenza stessa delle aree montane. Per questa ragione, ci auguriamo che il Governo attuale non decida davvero di abolire le Comunità montane: se ciò avvenisse daremo battaglia e potremo comunque decidere, insieme ai sindaci interessati, di creare delle Unioni di Comuni su base volontaria che, in pratica, continueranno a svolgere le stesse funzioni e ad usufruire dei fondi messi che a disposizione dalla Regione, ammontanti a 18 milioni nel 2008 a fronte di una riduzione di quelli statali da 17 a circa 10 milioni.”

“La nuova disciplina - sintetizza l’assessore allo Sviluppo della montagna e Foreste, Bruna Sibille - si basa sulla riduzione del numero delle Comunità montane e su un sistema rappresentativo e di governo più snello. Non ci siamo così sottratti al vincolo posto dal governo con la legge finanziaria e abbiamo salvaguardato il governo della montagna, nell’interesse delle terre alte. Ora tocca al Governo fare la sua parte.”

Tra le novità della legge: un nuovo sistema elettorale ad elezione “diretta” del presidente da parte dei Consigli dei Comuni appartenenti alla Comunità, sistema che vuole rendere il governo degli enti montani più stabile e meno dipendente dalla variabilità politica delle diverse amministrazioni comunali; rapporto delle indennità del presidente e dei consiglieri a quelle degli amministratori dei Comuni con popolazione inferiore ai 10mila abitanti; riduzione molto consistente del numero degli amministratori pur garantendo il rispetto del principio di rappresentatività delle minoranze; introduzione dell’assemblea dei Sindaci, che permette a tutti i Comuni di partecipare alla vita dell’ente montano.

st

Torino, 27/06/2008