Contenuto principale

archivio scenari

Documentazione:

Proseguono le "classi primavera"

65 sezioni per l'anno scolastico 2008-2009

foto notizia

Proseguirà anche per il prossimo anno scolastico il finanziamento delle “classi primavera” in Piemonte: il servizio coinvolgerà oltre mille bambini tra i 24 ed i 36 mesi, suddivisi in 65 sezioni, grazie ad un investimento regionale di 350.000 euro e darà precedenza a quelli in situazione di disabilità.
La Giunta regionale, su proposta su proposta degli assessori all’Istruzione e Formazione professionale. Gianna Pentenero, e al Welfare e Lavoro, Teresa Angela Migliasso, ha approvato un’intesa con l’Ufficio scolastico del Piemonte che si inserisce nell’accordo quadro sottoscritto lo scorso marzo in sede di Conferenza unificata Stato-Regioni finalizzato al concorso e alla concretizzazione dello sviluppo territoriale dei servizi socio-educativi per la fascia di età 0-6 anni attraverso la prosecuzione dell’avviata sperimentazione.
Le 65 sezioni piemontesi saranno cosi suddivise: 7 in provincia di Alessandria, 10 in provincia di Asti, 8 in provincia di Biella, 7 in provincia di Cuneo, 7 in provincia Novara, 16 in provincia di Torino, 4 nel Verbano-Cusio-Ossola e 6 in provincia di Vercelli.
Gli assessori Pentenero e MigliassoL’attenzione alle esigenze della particolare fascia d’età cui la nuova offerta è rivolta impone una specifica regolamentazione del nuovo servizio improntata a criteri di qualità concernenti sia l’organizzazione strutturale del servizio che la proposta pedagogica. Per questo motivo la Giunta ha anche approvato delle direttive relative agli standard minimi delle “classi primavera”, la cui attuazione trova sintesi in un documento normativo elaborato da un gruppo tecnico di lavoro che disciplina la nuova offerta educativa quale servizio integrativo all’asilo nido, al micro-nido e alla scuola materna ed individua destinatari, caratteristiche del personale docente e non, requisiti per l’esercizio dell’attività e autorizzazione al funzionamento, organizzazione e gestione.
“La presenza di una rete estesa e qualificata di servizi socio-educativi per la prima infanzia - sottolinea Pentenero - consente non solo di promuovere metodologie educative ispirate a criteri di qualità pedagogica, flessibilità e originalità, ma anche una risposta ad una diffusa esigenza sociale e migliori opportunità di occupazione alle donne, salvaguardando l’esigenza di conciliare i tempi dedicati al lavoro e alla famiglia”. “Con questa decisione - aggiunge Migliasso - ampliamo i servizi rivolti ai bambini in età prescolare e alle loro famiglie stabilendo degli standard che garantiscano un’offerta omogenea su tutto il territorio. Contribuiamo inoltre alla diffusione di una cultura dell’infanzia attenta ai bisogni e potenzialità dei più piccoli, in coerenza con il principio della continuità educativa.

sdp

Torino, 23/06/2008