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Documentazione:

Candidatura Unesco dei vigneti piemontesi

Avviato l'iter ufficiale con l'intesa tra Regione, Ministero e Province interessate

 La firma dell'intesa

I paesaggi vitivinicoli più belli del Piemonte potrebbero diventare Patrimonio mondiale dell'Unesco. L'iter ufficiale per la presentazione della candidatura è partito l'8 febbraio a Torino con la firma di una intesa tra Regione, Ministero per i Beni e le Attività culturali e le Province di Alessandria, Asti e Cuneo.
Le caratteristiche della zona geografica costituita da Astigiano, Langhe, Monferrato e Roero, già individuata dal Piano Territoriale Regionale (PTR) come area a elevata qualità paesaggistico-ambientale, sono state valutate idonee alla candidatura dal Gruppo di lavoro interministeriale permanente per il Patrimonio Mondiale dell'Unesco fin dal 2006.
"Regione, Province e Comuni stanno collaborando a questo progetto già da tempo. – spiega la presidente Bresso - Da oggi in poi dovremo individuare esattamente i confini delle aree di eccellenza del sito e delle "aree tampone", quelle che le collegano. Ma, soprattutto, dovremo impegnarci al massimo per conservare e migliorare la bellezza di questi territori, così ricchi e sfaccettati e, contemporaneamente, incrementarne la produttività. Un compito difficile, perché queste terre sono belle quanto fragili. Per noi amministratori sarà un'esperienza interessante di pianificazione, gestione e tutela comune del paesaggio, nonché l'occasione per riqualificare alcune aree".
L'intesa impegna gli enti firmatari a collaborare per redigere sia il dossier di candidatura alla Lista del Patrimonio Mondiale dell'Unesco sia il Piano di gestione dei siti e a concordare entro il 31 marzo un programma di lavoro comune con l'obiettivo di presentare ufficialmente la candidatura entro il 2008. Il dossier dovrà contenere la descrizione puntuale dei caratteri di eccellenza dei siti oggetto di candidatura e la verifica degli strumenti di tutela, della pianificazione paesaggistica e urbanistica per una perfetta conservazione di questi caratteri nel tempo.
Nei territori del Piemonte meridionale la coltura della vite rappresenta una costante dell'ingegnosità umana. La  modellazione dei terreni ha stimolato una continua ricerca volta ad ottenere prodotti di qualità elevata. L'attuale paesaggio e il suo ricco tessuto di beni culturali costituiscono il risultato di processi storici, sperimentazioni e attività protrattesi per secoli e storicamente accertate fin dal Medioevo.
La politica vitivinicola regionale ha da sempre orientato la produzione verso la qualificazione del prodotto e dei sistemi produttivi; oggi circa l'80 percento della superficie vitata è destinata alla produzione dei Vqprd, i Vini di Qualità Prodotti in Regioni Determinate (Doc e Docg).
Nel pomeriggio il sottosegretario Mazzonis e l'assessore regionale alla Pianificazione territoriale, Sergio Conti, hanno effettuato un sopralluogo in alcuni dei siti candidati ad essere inseriti nella lista (vai all'articolo).

es

Torino, 08/02/2008