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Aziende sanitarie: gli obiettivi 2008-2010

Più prevenzione, cure e servizi per le fasce deboli; meno ospedale

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Più prevenzione, maggiori cure sul territorio e servizi per le fasce deboli della popolazione, minore utilizzo improprio dell'ospedale: sono gli indirizzi per la costruzione del nuovo volto della sanità piemontese, indicati dal piano socio-sanitario 2007-2010, che i direttori generali di Asl e aziende ospedaliere hanno avuto il compito di tradurre in pratica mediante la predisposizione di piani triennali di riqualificazione dell'assistenza e di riequilibrio economico-finanziario.

Piani di cui la Giunta regionale, dopo l'istruttoria svolta dai tecnici degli assessorati alla Tutela della salute e Sanità e al Welfare, ha preso atto il 16 aprile con una delibera in cui vengono stabiliti nel dettaglio gli obiettivi che i manager dovranno perseguire nell'arco del loro mandato e su cui verranno giudicati.

Ogni valutazione in merito alle modifiche organizzative proposte dai direttori è invece rinviata al momento della presentazione degli atti aziendali, che dovrà avvenire entro il 30 giugno. Fino a quel momento non potranno essere attivate nuove strutture complesse o semplici a valenza dipartimentale, né nominati i loro direttori laddove il posto sia vacante.

Per il raggiungimento dei risultati loro attribuiti, i vertici aziendali potranno contare sull'assegnazione di finanziamenti certi, con i quali dovranno raggiungere il pareggio di bilancio, così come imposto dal Patto per la salute siglato con il Ministero. Per quanto riguarda in particolare gli organici, la delibera autorizza i manager all'assunzione di nuove unità, fermi restando i tetti massimi di spesa fissati dalla Finanziaria 2006. Nel caso particolare delle aziende accorpate è stato deciso che nel corso del 2008 non potranno reclutare personale amministrativo sotto nessuna forma, ad eccezione delle figure eventualmente necessarie per il rispetto della normativa riguardante le categorie protette e di quelle previste dagli impegni in materia di stabilizzazione dei precari. Nell'ambito degli atti aziendali, inoltre, dovrà essere introdotta una riorganizzazione dei servizi amministrativi che consenta un uso più razionale delle risorse disponibili, evitando duplicazioni di uffici e strutture.

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Torino, 16/04/2008