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Documentazione:

La bisaccia del pellegrino

Ad ottobre un convegno sui luoghi di culto

La bisaccia del pellegrino - logo

Un convegno internazionale dal titolo "La bisaccia del pellegrino: fra evocazione e memoria", dedicato ai pellegrinaggi nei luoghi di culto, si terrà dal 2 al 6 ottobre a Torino, Casale Monferrato e Moncalvo su iniziativa di Regione Piemonte, Università di Torino, Centro di documentazione dei Sacri Monti. Vi parteciperanno esperti e rappresentanti di tradizioni religiose diverse (cattolici, ebraici, protestanti, induisti, buddisti, islamici), ma anche studiosi di culture precolombiane e di antichità greco-romane.

"La figura del pellegrino, che l'immaginario collettivo colloca all'età medioevale, un esempio su tutti la Via Francigena, ritrova nella società contemporanea - ha sostenuto la presidente della Regione, Mercedes Bresso, durante la conferenza stampa di presentazione - un rinnovato interesse nella ricerca di un rapporto con i valori dello spirito, troppo spesso schiacciati dal frenetico svolgersi della vita quotidiana. Inoltre, il convegno si inserisce nelle iniziative che, in questo difficile momento storico, intendono favorire il dialogo interculturale e interreligioso". "La Regione - ha aggiunto - è affezionata ai Sacri Monti piemontesi, e la legge che li ha fatti diventare dei parchi testimonia questo legame tra natura e cultura".

"Il convegno - ha osservato l'assessore regionale alla Cultura, Gianni Oliva - rappresenta anche un momento fondamentale nel cammino di valorizzazione e internazionalizzazione dei Sacri Monti intrapreso dalla Regione. Per rendere maggiormente fruibile questo patrimonio, intendiamo inserire nella programmazione dei fondi strutturali europei 2007-20013 delle risorse destinate a migliorarne l'aspetto comunicativo".

La pratica del pellegrinaggio nei luoghi santi è comune a tutte le grandi religioni e trova la sua origine nella ricerca di un contatto più intenso e più diretto col divino o con il sacro, del quale la persona pia desidera fare esperienza indotta dalle più diverse motivazioni. La meta è di solito un luogo nel quale, secondo la tradizione, si verificò una speciale manifestazione del divino. A causa sia delle possibili convergenze, sia - e soprattutto - delle osservabili diversità, è parso opportuno avviare un confronto, in spirito dialogico, fra realtà culturali e religiose distanti fra loro nello spazio e nel tempo, in modo da rintracciare le origini di questa pratica nelle civiltà più antiche.

In un territorio e in un contesto culturale nel quale si situano importanti mete del pellegrinaggio cristiano cattolico come il Piemonte, il convegno, nell'alveo dell'esperienza maturata con la precedente manifestazione del 2004 dedicata al tema "Religioni e Sacri Monti", vuole anche costituire un'ulteriore occasione di riflessione sui valori e sui beni - a partire dall'esperienza dei Sacri Monti riconosciuti dall'Unesco come Patrimonio dell'Umanità - che le comunità di ogni fede religiosa e convinzione politica sono chiamate a conservare e proteggere. In particolare, s'intende porre l'accento su due diversi aspetti del pellegrinaggio: il primo riguarda il modo di viaggiare, poiché il pellegrino storicamente è una persona attenta alla complessità della realtà con la quale viene in contatto; l'altro che il pellegrino è un portatore di fede e di cultura che tende a conservare la memoria dei luoghi visitati e si adopera a volte con impegno per riprodurre in patria, in toto o in parte, gli edifici e l'ambiente della sua mèta.

Per approfondire

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Torino, 14/09/2007