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Costi più omogenei per acqua, rifiuti e gas

La Regione vuole promuovere la concorrenza

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Il costo dell'acqua, dei rifiuti e del gas - che costituisce per le famiglie piemontesi una voce di spesa non trascurabile, che nel 2006 era compresa tra il 2,6 e il 5,55 di consumi familiari per i single, tra il 2,9 e il 6,15 per i nuclei di tre persone, tra il 5,2 e il 6,75 nelle famiglie di cinque componenti - rafforza la necessità di una corretta regolazione pubblica delle modalità di formazione dei costi e del riversamento delle tariffe dei diversi settori.

Se ne è discusso l'8 ottobre a palazzo Lascaris durante il convegno "Le tariffe dei servizi pubblici locali e la spesa delle famiglie - Un'analisi sui capoluoghi di provincia del Piemonte", dedicato al rapporto della Fondazione per l'Ambiente Teobaldo Fenoglio, dal quale è anche emerso che le tariffe variano sensibilmente tra le otto città interessate, che si presume derivino da strutture dei costi diverse area per area per quanto concerne l'efficienza dei gestori, il peso degli investimenti, le diverse modalità di approvvigionamento dell'acqua e di raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Il rapporto descrive una situazione all'interno del quale si collocano possibili azioni di politica regionale. "L'importanza delle tariffe - ha dichiarato l'assessore al Commercio, Giovanni Caracciolo - impone alle istituzioni pubbliche il compito di operare il massimo di chiarezza e di trasparenza nella loro definizione. Le differenze registrate tra i vari capoluoghi hanno delle motivazioni che, per quanto possibile, devono essere rimosse". "Il processo di liberalizzazione ha avuto una notevole spinta da parte del Governo - ha osservato ancora Caracciolo - Le "lenzuolate" di Bersani ed il disegno di legge proposto dal ministro Lanzillotta, che mira a rendere compiuto e definito il processo per i servizi pubblici locali, testimoniano la volontà del Governo e la validità delle scelte. I beni erogati dai servizi pubblici sono beni sensibili, fanno parte dei diritti di cittadinanza. Il nostro impegno consiste nel riconoscere il carattere della concorrenza come bene pubblico da tutelare e da promuovere, contestualmente all'individuazione di "autorità" che garantiscano una collocazione efficace delle risorse e ne regolino il prezzo, soprattutto dove sussistono casi di monopolio naturale". "Per quanto riguarda l'acqua - ha aggiunto l'assessore regionale Nicola de Ruggiero - disponiamo di un servizio integrato che si avvale di un'organizzazione territoriale consolidata. Nei rifiuti siamo ancora qualche passo indietro, ma la Regione è impegnata per garantire la regolazione e la trasparenza".

Per approfondire:
www.fondazioneambiente.org

pcm

08/10/2007