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In aumento l'allattamento al seno

I risultati di dieci anni di un progetto della Regione

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E' in aumento la percentuale delle madri che hanno scelto di allattare al seno in modo esclusivo: dal 39,3 % del 1999 si è arrivati al 64,9% del 2005. La crescita è stata determinata da una maggiore informazione delle donne, dalla diminuzione dell'uso di soluzione glucosata e latte artificiale in aggiunta a quello materno da parte del personale sanitario e dalla diffusione della degenza di madre e figlio nella stessa stanza, condizione essenziale per la poppata a richiesta. I dati sono stati diffusi durante il convegno "Verso una Regione amica di mamma e bambino", svoltosi il 2 ottobre a Torino.
A dieci anni dall'avvio del progetto "Promozione, protezione e sostegno dell'allattamento al seno" e nella Settimana mondiale dedicata al tema, un gruppo di lavoro dell'assessorato regionale alla Tutela della salute e Sanità ha svolto una lunga analisi sui risultati ottenuti nelle aziende sanitarie regionali. "La crescita percentuale - ha affermato l'assessore Eleonora Artesio - consente una diminuzione della spesa sanitaria. Un'indagine svolta in collaborazione tra Piemonte, Valle d'Aosta e Friuli Venezia Giulia ha evidenziato come i ricoveri e soprattutto la durata della degenza, nel primo anno di vita, siano stati costantemente inferiori nel gruppo di bambini allattati al seno per almeno un mese, con una significativa differenza in termini di spesa. Anche l'uso dei servizi sanitari è risultato inferiore per i bambini allattati al seno in modo esclusivo o predominante. La letteratura scientifica internazionale ha confermato i dati raccolti".
Dal punto di vista demografico il rapporto indica come sia più alta la percentuale di donne straniere (71,4%) che scelgono di allattare al seno in modo esclusivo rispetto a quelle italiane (62,6%), dato può essere spiegato con la maggiore acquisizione di una "cultura del biberon" che rende spesso difficile alle donne che vivono in Paesi industrializzati allattare al seno istintivamente. Imprenditrici e lavoratrici autonome rinunciano all'allattamento in una percentuale superiore.
Uno dei campi di intervento su cui continuare a lavorare è la diffusione e l'applicazione del Codice internazionale per la commercializzazione dei sostituti del latte materno, per garantire alle famiglie una scelta appropriata e libera da pressioni commerciali. "Per rafforzare il programma - ha sostenuto Artesio - è necessario continuare la formazione capillare di tutti gli operatori e proseguire nell'opera informativa alla famiglia sull'importanza del latte materno, grazie alla collaborazione tra i pediatri di libera scelta, i medici di medicina generale e il personale ospedaliero. E' fondamentale, inoltre, modificare le routines ospedaliere che ancora ostacolano l'avvio dell'allattamento nei Punti nascita e attivare nei consultori il sostegno, da parte di operatori esperti, alle madri in difficoltà".
Il rapporto completo è scaricabile da www.regione.piemonte.it/sanita/program_sanita/dip_materno_inf/dwd/allattamento.pdf

ef

02/10/2007