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Parte il riallestimento del Museo Egizio

L'impegno degli enti locali e privati torinesi

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"Quello che stiamo per mettere in pratica è una sorta di principio di sussidiarietà al contrario, sono gli Enti che intervengono ad aiutare lo Stato": lo ha sostenuto la presidente della Regione, Mercedes Bresso, introducendo l'atteso incontro del 7 marzo tra tutti i soggetti firmatari dell'accordo di programma per la ristrutturazione e il completo riallestimento dell'Egizio. "Con questa firma - ha continuato - noi fondatori diamo atto della necessità di assegnare alla Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino 50 milioni di euro, interamente destinati al nuovo Museo che, con il nuovo allestimento seguirà la linea già messa in pratica con la sezione della statuaria".

Con l'accordo di programma siglato in Regione parte infatti il progetto della grande trasformazione del museo torinese, la più importante raccolta al mondo di reperti egizi dopo quella del Cairo e già da alcuni anni in via di ammodernamento. Si avvarrà del sostegno economico della Regione (7 milioni), della Provincia (3 milioni) e del Comune (10 milioni) di Torino, della Compagnia di San Paolo (25 milioni) e la Fondazione Crt (5 milioni).

Una sala del museoIl bando sarà pronto nei prossimi giorni ed i lavori dovrebbero partire all'inizio del 2008 e finire nei primi mesi del 2011 per i festeggiamenti dei 150 anni dall'Unità d'Italia. Il progetto prevede la ristrutturazione e il riallestimento del Museo, che potrà raddoppiare i suoi spazi (da 6.000 metri quadrati a 12.000) in quanto la soprastante Galleria Sabauda verrà spostata nella restaurata Manica Lunga di Palazzo Reale. I lavori, e questo è ritenuto un punto centrale dell'accordo, dovranno permettere di mantenere aperto il Museo, pur se i visitatori verranno informati del fatto che almeno una sala per volta non sarà disponibile. La scelta è giustificata anche dal significativo successo che l'Egizio sta riscontrando: in febbraio si sono registrate 38.000 presenze, nel 2006 oltre 560.000 con un incremento del 68%, grazie anche alle Olimpiadi.

Per Torino e per l'Italia l'accordo costituisce una sorta di unicum, un probabile modello per altre iniziative analoghe. La sua specificità sta nel fatto che riguarda un bene dello Stato di notevoli dimensioni conferito ad una Fondazione mista pubblico-privato per la sua totale gestione. "Non è stato facile arrivarci - ha ricordato Bresso - Si tratta di un progetto mastodontico e di rilievo culturale per il Paese". "Il Governo, anche attraverso le recenti visite in Piemonte del ministro Rutelli, vuole che il Museo Egizio sia rinnovato per il 2011- ha sottolineato l'assessore regionale alla Cultura, Gianni Oliva - e che la Galleria Sabauda sia pronta per quella data nella manica lunga di Palazzo Reale". Oliva ha poi annunciato che nascerà una Fondazione anche per la Reggia di Venaria: il gruppo tecnico che segue tutti i procedimenti è pronto, seguendo naturalmente il modello del Museo Egizio.

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Torino, 07/03/2007