Contenuto principale

archivio scenari

Documentazione:

Le Regioni credono nel futuro dell'UE

Presentata la "Dichiarazione del Comitato delle Regioni per l'Europa"

Foto notizia

La promozione dei valori europei quali i diritti dell'uomo, la solidarietà e il modello sociale, il completamento del mercato interno in una logica di sviluppo sostenibile, l'approfondimento democratico della vita politica dell'Unione, l'adeguamento delle competenze comunitarie in settori chiave per i cittadini, la coesione interna sono gli obiettivi prioritari individuati della Dichiarazione sottoscritta dalla sessione plenaria del Comitato delle Regioni - di cui è componente la presidente del Piemonte, Mercedes Bresso - svoltasi a Roma il 22 e 23 marzo in occasione del 50° anniversario dei Trattati firmati nella capitale italiana nel 1957.

La Dichiarazione ricorda con orgoglio il contributo offerto dalla costruzione europea alla pace, alla democrazia e al benessere del continente e intende dare una risposta ambiziosa alle aspettative dei cittadini europei ed uscire dall'attuale periodo di impasse istituzionale iniziato tre anni fa con il no francese e olandese al progetto di Trattato costituzionale.

Nell'intervento svolto durante la sessione plenaria per commentare la Dichiarazione, Bresso ha sottolineato l'importanza dell'adozione di un Trattato costituzionale come colonna strutturale che offra all'Europa istituzioni più efficaci, più democratiche e più trasparenti:"I trattati in vigore non ci permettono di rispondere alle sfide di fronte a noi, quali il cambiamento climatico, la lotta contro le disuguaglianze, lo sviluppo demografico, l'immigrazione, la sfida della globalizzazione economica". Come relatrice del parere del Comitato delle Regioni è anche ritornata sul tema della politica di comunicazione dell'Unione europea, soffermandosi sulla necessità "di continuare a spiegare e comunicare il grande progetto dell'integrazione ai cittadini europei, ed in particolare ai giovani. Il futuro dell'Unione si fonda in gran parte sulla capacità di stabilire un dialogo vero tra elettori ed eletti e sull'abilità delle istituzioni europee di operare in maniera efficace e di tradurre la volontà dei cittadini senza essere ancora bloccati da voti all'unanimità in un'Europa a 27".

Foto notizia

La presidente, che è anche coordinatrice per le politiche comunitarie nella Conferenza delle Regioni italiane, ha poi invitato i capi di Stato e di Governo, riuniti in contemporanea a Berlino per le celebrazioni dei 50 anni dell'Europa, a dare nuovo slancio al processo di costruzione europea e a continuare il dialogo diretto con i Governi regionali e locali: "Le Regioni e le autonomie locali, assenti dai Trattati Roma nel 1957, sono cresciute in questi decenni come componenti essenziali nelle articolazioni della UE e come ossature indispensabili, sul piano territoriale, per la democrazia in tutta la Comunità. Basti osservare come gli Stati di ingresso più recente, quando privi di una tradizione di partecipazione locale, appaiono democrazie più fragili".

l.mat

Torino, 23/03/2007