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Un patto a tre per rilanciare la ricerca

Tra Piemonte, Emilia Romagna e Lombardia

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Piemonte, Emilia Romagna e Lombardia vogliono rilanciare insieme la ricerca ed essere competitive a livello europeo e globale, visto che già da sole rappresentano il 62,7% dell'attività di ricerca privata in Italia, il 42,8% di quelle pubbliche e roducono il 37,6% del Pil e il 51,7% dell'export.

Hanno così deciso di stipulare un accordo triennale che prevede non solo un'integrazione dei sistemi di accreditamento e valutazione dei centri di ricerca, ma anche la messa in rete delle esperienze, il coordinamento dei programmi regionali e la realizzazione di progetti congiunti, guardando anche ai 7 miliardi di euro messi a disposizione dal settimo programma quadro dell'Unione Europea che privilegia proprio i progetti comuni a più Regioni.

I presidenti Mercedes Bresso, Vasco Errani e Roberto Formigoni hanno pertanto sottoscritto il 14 maggio a Piacenza un accordo che guarda anche ai programmi "Industria 2015" del ministero per lo Sviluppo economico e a quelli del ministero dell'Università.

Come ha sottolineato Bresso, è la forza dei numeri che sta dalla parte delle tre Regioni: "Siamo forti da soli, e insieme possiamo essere più forti e dare una mano al Paese. Il peso economico che queste tre Regioni hanno in rapporto al resto - non solo dell'Italia, ma addirittura  dell'Europa - è considerevole". "Questo - ha aggiunto Formigoni - è il messaggio forte che vogliamo dare a tutte le università, le aziende e anche allo Stato ed anche all'Unione Europea, dove vogliamo entrare con maggiore forza". "Noi costruiamo relazioni - ha concluso Errani - Vogliamo abbattere i muri ed i sistemi autoreferenziali. Quello che facciamo oggi può essere un contributo per tutto il Paese". "Abbiamo una grande possibilità di integrazione - ha poi osservato l'assessore piemontese alla Ricerca, Andrea Bairati - per costruire una rete, condividere le migliori esperienze, utilizzare criteri di valutazione già applicati dalla comunità internazionale. Si è lavorato sulla struttura dell'accordo con la consapevolezza di aver archiviato una lunga stagione di crisi della nostra economia".

L'intesa tra Piemonte, Emilia Romagna e Lombardia ha ottenuto l'appoggio dei ministeri dell'Università e dello Sviluppo economico. In un messaggio ai tre presidenti, Pierluigi Bersani ha evidenziato che "l'accordo può assumere un valore nazionale di impulso e stimolo verso una rivisitazione dei modelli d'intervento pubblico sia sotto il profilo dei contenuti che della governance delle politiche", oltre a ribadire "la disponibilità del ministero a ricercare ulteriori occasioni di confronto istituzionale per rendere sempre più efficiente l'azione di supporto pubblico alle attività di innovazione tecnologica e di ricerca industriale". Di "piena collaborazione" ha parlato Fabio Mussi, secondo cui "dobbiamo entrare nella società della conoscenza e abbiamo un certo ritardo da recuperare. Possiamo farcela, se l'intero sistema-Paese condivide l'analisi e l'obiettivo".

Il testo sulla ricerca, ritiene Bresso, "non è il primo e non sarà l'ultimo" firmato insieme da Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna: la presidente pensa ad esempio alla siccità ed alla gestione delle acque: "Il nostro lavoro comune nasce dalla considerazione che dobbiamo essere competitivi a livello mondiale e che non possiamo sederci sugli allori. Così mettiamo insieme la capacità di selezionare le esperienze migliori e lavorando insieme recuperiamo spazi".

gg, es

Torino, 14/05/2007