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Documentazione:

Montagna in movimento

A Vinadio dal 7 luglio al 28 ottobre

Locandina della manifestazione

Vinadio, in provincia di Cuneo, da alcuni anni ha scoperto il suo Forte, aprendolo a migliaia di visitatori che hanno percorso le sue straordinarie gallerie, i camminamenti, le postazioni, i bastioni. E' stato restaurato, reso agibile, restituito a nuove funzioni e chi lo percorrerà nel tratto a monte della strada statale che va da Porta Francia a Porta Neraissa può dal 7 luglio, e fino al 28 ottobre, seguire lo sviluppo di un affascinante racconto sulla "Montagna in movimento".

Si tratta di un progetto permanente all'interno del programma di "Alpi365", promosso dalla Regione Piemonte e dall'associazione culturale Marcovaldo in collaborazione con il Comune di Vinadio e con il sostegno della Compagnia di San Paolo e della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo.

Il Forte di VinadioSuoni, voci, immagini in movimento e installazioni multimediali introducono il visitatore nel mondo delle Alpi meridionali attraverso un linguaggio innovativo che sa dimostrare come le nostre valli siano state punto di partenza e di arrivo di popoli, idee, arti, mestieri, merci, innovazioni. Nel Forte di Vinadio si sono ricreati paesaggi, inediti scenari, racconti per immagini anch'esse in movimento. Quaranta videoambientazioni interattive e sincronizzate, più di sessanta programmi video, segnano il percorso espositivo, articolati in sei aree tematiche: Intro, Le Alpi al centro, Ambiente e territorio, L'uomo e le Alpi, Una crisi di civiltà, Le frontiere del futuro. Le immagini e le testimonianze sono state raccolte nelle valli Po, Varaita, Maira, Grana, Stura, Gesso, Vermenagna e Pesio.

"Come da più parti è stato scritto - commenta l'assessore regionale alla Cultura, Gianni Oliva - noi siamo il frutto del nostro passato e quindi è essenziale recuperarne i simboli, le strutture, i valori ma in un'ottica non di semplice conservazione e di passiva conoscenza. Il Forte conserva così la sua originaria destinazione solo che invece di difendere territori difende cultura e invece di abbattere nemici abbatte barriere e diffidenze".

 

da

Torino, 07/07/2007