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Documentazione:

Contro le infestazioni di cavallette

Lotta biologica con l'uso di faraone

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L'adozione della metodologia di lotta biologica che prevede l'uso delle galline faraone è alla base del piano 2007 di lotta alle infestazioni di cavallette, che colpiscono le colture agricole in particolare nelle province di Asti, Alessandria, Torino e Cuneo. Il programma di intervento prevede uno stanziamento di 218.000 euro e sarà coordinato dalla Regione in collaborazione con le Province, i Comuni, le Comunità montane, le organizzazioni ambientalistiche e di categoria, il Corpo forestale dello Stato.
E' dal 2004 che viene segnalato l'aumento preoccupante e dannoso delle popolazioni di cavallette - che pure sono specie autoctone - nei medicai, nei prati, negli orti e nei vigneti. La specie più abbondante e pericolosa è la cosiddetta cavalletta "dalle ali rosa" ( Calliptamus italicus ), che si è moltiplicata a causa delle condizioni di clima mite e siccità che tra l'altro contrastano lo sviluppo delle specie antagoniste, come i funghi. La diffusione dell'insetto è cresciuta negli ultimi tre anni, interessando aree via via più estese e coinvolgendo nel 2006 ben 150 Comuni.
La Regione ha promosso, sin dagli anni scorsi, un progetto sperimentale di lotta biologica, condotto con l'allevamento di faraone che si cibano di cavallette e che garantiscono un basso impatto ambientale e una maggiore efficacia rispetto agli interventi chimici. I trattamenti insetticidi, infatti, hanno spesso un effetto di semplice stordimento degli esemplari adulti, danneggiano gli antagonisti naturali e possono essere praticati con una certa efficacia solo in primavera sulle popolazioni composte prevalentemente da giovani.

Mino Taricco

Nel 2006 sono state distribuite gratuitamente 5894 faraone alle 202 aziende agricole aderenti al progetto. Nel 2007 sono raddoppiate le adesioni : gli esemplari di faraone richieste dalle 428 aziende approvate per la nuova campagna ammontano a circa 11.000, e verrà introdotto un prezzo politico di 50 centesimi caduna, per evitare abusi e utilizzi impropri.
"Il progetto pilota di lotta biologica con le faraone - afferma l'assessore regionale all'Agricoltura, Mino Taricco - si è rivelato uno strumento importante ed efficace nei suoi effetti misurabili, un'azione che non può essere risolutiva ma che può contribuire in maniera significativa a ridimensionare i danni alle colture. Certamente, la metodologia migliore per realizzare interventi prolungati e a basso impatto per l'ambiente. Anche quest'anno abbiamo dunque deciso di proseguire la sperimentazione."

Per approfondire

www.regione.piemonte.it/agri/ita/fitopatologia/calliptamus.htm

va, 24/07/2007