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Legge sul diritto allo studio

Stanziati 111 milioni di € per l'istruzione piemontese

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Più fondi alla scuola pubblica e attenzione alle fasce deboli: sono queste le principali caratteristiche della legge sull'istruzione, il diritto allo studio e la libera scelta educativa, approvata dal Consiglio regionale nell'ultima seduta.

La legge, nell'ottica dell'apprendimento lungo tutto l'arco della vita, rende concreto il diritto di tutti i giovani a frequentare il sistema dell'istruzione e della formazione professionale potenziando economicamente, su graduatorie distinte e per fasce di reddito, gli assegni di studio per l'iscrizione e la frequenza scolastica, le borse di studio, i premi di merito, le dotazioni librarie, l'integrazione scolastica per alunni disabili o con esigenze educative speciali e per le fasce più deboli della popolazione scolastica.

La programmazione delle azioni è definita da un piano triennale di interventi definito su proposta della Conferenza regionale per il diritto allo studio, composta da tutti i soggetti che a vario titolo partecipano alle iniziative per il mondo della scuola.

Il piano, strumento che garantirà certezza e continuità delle attività, prevede un budget complessivo di 111 milioni di euro, di cui 81 milioni per le azioni legate al diritto allo studio e la libera scelta educativa suddivisi a loro volta in: 60 milioni circa per finanziare tutte le azioni rivolte al diritto allo studio, all'arricchimento dell'offerta formativa e per gli interventi di edilizia scolastica; 51 milioni per il sostegno economico alle famiglie per affrontare le spese di iscrizione, frequenza, fornitura libri e servizi di mensa e trasporto.

L'erogazione dei contributi alle famiglie, nei bandi di prossima emanazione, avverrà per fasce di reddito: nella misura del 100% ai richiedenti con indicatore ISEE inferiore o uguale a 24mila euro; del 75% con reddito superiore ai 24mila e fino ai 26mila euro; del 50% alle famiglie con indicatore ISEE superiore ai 26mila fino ai 29mila euro. Di fatto gli studenti che potranno beneficiare del sostegno economico per il diritto allo studio, saranno oltre 250mila a fronte dei 95.600mila attuali. Tra gli interventi in programma anche: la creazione di un fondo di emergenza da destinare alle istituzioni scolastiche autonome, per interventi straordinari ed emergenze particolari; l'istituzione di un'anagrafe regionale dell'edilizia scolastica che, attraverso il raccordo con altre banche dati e la condivisione delle risorse economiche statali, regionali e degli enti locali, possa consentire la realizzazione di un moderno sistema di strutture scolastiche

"Ho proposto la soluzione dell'assegnazione dei contributi per fasce di reddito - sottolinea la presidente Bresso - per sbloccare la situazione, senza però intaccare il principio cardine della legge, ovvero l'aiuto a tutto il sistema scolastico piemontese ed il sostegno alle famiglie che hanno figli in età scolare. La distribuzione degli assegni è quindi implicitamente rivolta alle famiglie in condizione economica più svantaggiata".

Per l'assessore all'istruzione Pentenero "la legge sul diritto allo studio é quella che nella storia della Regione stanzia più fondi in assoluto per il diritto allo studio e la lotta all'abbandono scolastico, incrementando in maniera notevolissima quelli a disposizione della scuola pubblica statale. E' una legge che offre ampie opportunità di scelta alle famiglie e alle scuole, riservando particolare attenzione alle fasce più deboli della popolazione, grazie anche all'introduzione dell'Isee come indicatore della situazione reddituale e patrimoniale del nucleo familiare".

sdp, 22/12/2007