Contenuto principale

archivio scenari

Emergenza siccità

Nessun problema per l'acqua potabile

Foto notizia

In Piemonte a tutt'oggi non ci sono preoccupazioni per la distribuzione dell'acqua potabile, se si eccettuano alcune situazioni locali, mentre in agricoltura e per la produzione di energia elettrica lo stato attuale delle riserve idriche preoccupa. Per fare il punto sull'emergenza idrica la presidente della Regione Mercedes Bresso ha convocato una riunione con gli assessori all'Ambiente e alle Risorse idriche, Nicola de Ruggiero, all'Agricoltura, Mino Taricco e alla Montagna, Bruna Sibille.

"Oltre al lavoro di attenzione all'emergenza e di pianificazione per il futuro che stiamo già facendo, chiediamo al Governo di attivarsi per allestire un piano straordinario per gli invasi a uso plurimo, sia in montagna che in pianura, che siamo disposti a cofinanziare e per i quali possono intervenire anche altri soggetti. E' una delle misure strutturali per affrontare un futuro in cui ci troveremo spesso a dover gestire l'irregolarità - più che la mancanza vera e propria - nel flusso di acqua. Chiediamo inoltre di lavorare perché la gestione di tutta l'area del Po, nella quale finora sono stati fatti investimenti quasi esclusivamente per la difesa dalle piene, affronti ora anche la gestione dei periodi di magra in maniera strutturale. Questo è possibile anche con soluzioni di bacinazione e rallentamento del corso dell'acqua, che permettono anche di migliorare la penetrazione nelle falde. Infine, è importante affrontare il tema di un piano straordinario - finanziario per diffondere il più possibile l'uso dell'irrigazione a pioggia nell'agricoltura. Credo, inoltre, che sia già il momento di dare disposizioni ai Comuni perché anticipino le ordinanze sull'uso dell'acqua per orti e giardini".

"Stiamo esercitando la nostra regia - ha aggiunto ancora Bresso - con i tecnici dei due Assessorati, le Province piemontesi e i consorzi. Si tratta di monitorare la situazione e definire in tempo reale gli interventi da attuare, in continuo e stretto rapporto con la cabina di regia nazionale del Governo e della Protezione Civile".

La cabina di regia regionale dovrà correlare quotidianamente le misure dei deflussi alla quantificazione dei prelievi possibili. Questo significa che quotidianamente si dovranno definire, nell'ambito di ciascun livello idrografico, le riduzioni percentuali necessarie per soddisfare la misura massima possibile delle aree da irrigare. Poi, col livello nazionale, che ha come obiettivo la programmazione della riduzione idroelettrica, verranno definite modalità che consentano nella misura massima possibile l'utilizzo delle acque (una volta utilizzate nelle turbine delle centrali) per i settori irrigui di valle.

"Diciamo con chiarezza una volta per tutte - ha detto de Ruggiero - che per il settore idrico potabile non ci sono problemi. Ciò non significa che si possa sprecare, anche perché la sobrietà dei consumi va sempre vivamente consigliata, indipendentemente dai momenti di sofferenza. Per la produzione idroelettrica, se necessario, si ridurranno i consumi con blackout programmati. I dati sul Po che, a Isola Sant'Antonio, in provincia di Alessandria, registra oggi una portata di 183 mc. al secondo, ben al di sotto della media che in questo periodo dell'anno normalmente ne registra 324, sono un segnale assolutamente preoccupante".

Dal canto suo l'assessore Taricco sottolinea: "Se continuerà questo andamento climatico, i prossimi mesi saranno per l'agricoltura pesantissimi, per quel che riguarda la possibilità di irrigazione. Per quest'anno faremo il possibile, coordinandoci con Province e Consorzi irrigui, per usare al meglio l'acqua che c'è e se necessario verificare l'utilizzabilità di quella invasata a uso idroelettrico. E' chiaro che questa situazione richiede una accelerazione degli investimenti previsti sia per il risparmio, attraverso sistemi più efficienti di distribuzione (a pioggia, a spruzzo, a goccia) sia per l'accumulo e la canalizzazione. A bilancio su tre anni sono stanziati 30 milioni di euro, che vedremo di rendere velocemente spendibili".

Per l'assessore Sibille "quella del Po deve diventare una questione nazionale in ogni sua problematica., anche perché si tratta di un'area che rappresenta la produzione del 40 % del PIL italiano. Dovremo poi lavorare sul risparmio e sulla gestione della risorsa con invasi sia in montagna che in pianura".

Torino, 24/04/2007