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Una manovra che sostiene economia, sanità e welfare

I punti cardine del bilancio e della finanziaria 2007

Significativo e qualificato sostegno al sistema economico piemontese, mantenimento di un adeguato livello della sanità e del welfare, nessun aumento nella pressione fiscale a carico dei cittadini e delle imprese sono le basi su cui poggiano il bilancio di previsione e la legge finanziaria 2007 della Regione, approvati giovedì dal Consiglio. Il bilancio pareggia sulla cifra di 17 miliardi e 450 milioni di euro.

Spese

Il capitolo più rilevante è come sempre la sanità, quasi 8 miliardi, mentre 800 milioni sono destinati ai trasporti e alla viabilità, 80 a ricerca e innovazione, 120 all'industria nel suo complesso. Per la costruzione degli annunciati 10.000 nuovi appartamenti di edilizia sovvenzionata sono stati stanziati 44 milioni per il 2007, 91 per il 2008 e 114 per il 2009. Altre misure di rilievo sono l'agevolazione dell'accesso al credito per l'imprenditoria femminile e giovanile, la conferma del fondo speciale di 10 milioni per il sostegno al reddito dei lavoratori disoccupati, l'impegno per la stabilizzazione dei lavoratori precari della Regione. Deciso l'abbassamento dal 71 al 67% nei prossimi tre anni della percentuale di invalidità per ottenere l'accesso gratuito sui mezzi pubblici. Per finanziare le intese istituzionali con le Province sono stati previsti 100 milioni per i prossimi tre anni.

Entrate

Otto miliardi e 649 milioni sono rappresentati da tributi e 787 milioni sono i trasferimenti dello Stato e dell'Unione Europea.
Circa i tributi di competenza regionale, la legge finanziaria prevede che dal 1° gennaio 2008 l'Irap venga ridotta dall'8,50 al 4,25% per le Ipab e dal 4,25 al 2,25% per le Onlus che si occupano di assistenza scolastica, sociale e sanitaria.

Il commento di Peveraro
Paolo Peveraro

Il vicepresidente della Regione ed assessore al Bilancio, Paolo Peveraro, lo giudica "un testo che risente degli effetti di quanto disposto dalla legge finanziaria dello Stato, che, in un contesto caratterizzato da un costante ritardo nel trasferimento delle risorse dallo Stato agli enti locali e alle Regioni, ha avuto un'evoluzione temporale molto complessa e articolata e che ha imposto ad enti locali e Regioni vincoli e tetti quali ad esempio il Patto di Stabilità, che prevede per il 2007 uno stanziamento complessivo per la spesa corrente e per la spesa in conto capitale non superiore ai saldi di competenza e di cassa del 2005 meno l'1,8%, che hanno condizionato anche l'amministrazione regionale piemontese nella predisposizione dei suoi documenti.

"Non bisogna altresì dimenticare - aggiunge - che questo bilancio e questa legge finanziaria si inseriscono in un contesto regionale caratterizzato da una consistente ripresa economica: gli interventi sull'industria previsti sono focalizzati proprio a mantenere e consolidare il trend positivo dei più importanti indicatori economici che sta registrando, da quattro trimestri consecutivi, il nostro territorio. Di particolare importanza è la partita della sanità, che con questo bilancio chiude, con risorse proprie, le perdite pregresse dal 2004 con un onere a carico del bilancio di oltre 100 milioni di euro l'anno, il disavanzo del 2006 e, sulla base di quelle che sono le previsioni di spesa, copre i costi per il 2007".

"L'auspicio - conclude il vicepresidente - è che ora il Governo faccia tutti quei passi necessari a realizzare una volta per tutte il federalismo fiscale. E' infatti necessario e improrogabile che venga data alle Regioni la possibilità di incasso diretto dei tributi di loro competenza, ovvero che venga concretizzata quell'autonomia impositiva da più parti - economiche, politiche, imprenditoriali - richiamata e mai, davvero, realizzata".

gg

Torino, 13/04/2007