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Le Regioni difendono i prodotti d'origine

A Torino l'assemblea dell'AREPO

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L'assemblea delle Regioni europee dei Prodotti d'origine (AREPO) ha rinnovato presso il Lingotto di Torino il proprio impegno per la difesa dei prodotti d'origine nel contesto economico globalizzato. Promossa dalla Regione Piemonte, l'iniziativa si è inserita nel ricco ventaglio di proposte collaterali e complementari al Salone del Gusto che contribuiscono a rafforzare, proprio in questa occasione, il dibattito sui temi della qualità delle produzioni agroalimentari, della biodiversità, del sistema delle denominazioni, dei marchi, delle certificazioni, della tracciabilità e della sicurezza alimentare che ispirano questa iniziativa.

Durante la riunione dell'AREPO - alla quale hanno preso parte 28 Regioni dell'Unione europea che forniscono i prodotti ad "indicazione geografica protetta"(I.G.P.) e a "denominazione di origine protetta" (D.O.P), oltre ai rappresentanti dei produttori aderenti alle stesse "indicazioni geografiche" - è emersa la volontà di continuare a sviluppare il dialogo e gli scambi tra le regioni aderenti per valorizzare e incrementare la diffusione delle denominazioni d'origine presso i consumatori e l'opinione pubblica a livello europeo e internazionale.

Logo Terra madreA rappresentare la Regione Piemonte l'assessore all'agricoltura, Mino Taricco, che commenta così gli esiti dei lavori dell'assemblea: "Proprio in un contesto come quello del Salone del gusto e di Terra Madre, che dimostra come la costruzione di una 'rete' tra le comunità mondiali del cibo costituisca la carta vincente per dare vita ad una 'globalizzazione virtuosa' in cui la politica della quantità può coniugarsi e convivere fruttuosamente con la politica della qualità delle produzioni alimentari, assume un particolare significato l'impegno delle Regioni che rappresentano i prodotti d'origine a consolidare e rafforzare la propria rete istituzionale e professionale".

Taricco è infatti convinto che "solo attraverso una forte sinergia tra le Regioni e i produttori impegnati nella pratiche d'origine che permetta di coinvolgere anche i consumatori finali, rendendoli più consapevoli rispetto alle caratteristiche dei prodotti da acquistare e quindi soggetti attivi nell'orientare le produzioni, sarà possibile sostenere le sfide competitive che la globalizzazione degli scambi commerciali attualmente impone".

27/10/2006