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Langhe, Roero e Monferrato nel Patrimonio dell'Unesco?

Una candidatura dalle straordinarie opportunità

Langhe

Tre province unite per un progetto ambizioso: vedere riconosciuta l'unicità e l'integrità del loro paesaggio vitivinicolo come patrimonio dell'umanità. È quello che succede nel sud del Piemonte, dove le province di Cuneo, Asti e Alessandria hanno idealmente cancellato i loro confini per celebrare la straordinaria bellezza del loro paesaggio vitivinicolo, proponendolo per essere tutelato dall'Unesco.
La candidatura di Langhe, Roero e Monferrato - presentata il 20 ottobre durante la 76a. edizione della Fiera nazionale del Tartufo bianco di Alba - si pone infatti l'obiettivo di vedere uno dei territori vitivinicoli di maggior fascino in Italia inseriti in una lista che comprende già la zona dell'Alto Douro in Portogallo, quella del Tokaj in Ungheria o di Saint Emilion in Francia. Regioni a cui Langhe, Roero e Monferrato, secondo i promotori dell'iniziativa, non hanno nulla da invidiare. Qui infatti si trovano alcuni fra i vitigni piu' prestigiosi al mondo, come Barolo e Barbaresco, Moscato e Arneis, Dolcetto e Barbera.

Langhe

Il territorio è stato inserito nella "tentative list" grazie alla candidatura avanzata dal Gruppo di lavoro interministeriale permanente per il Patrimonio mondiale dell'Unesco, che ha individuato nella Direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici del Piemonte l'ente capofila per la redazione del dossier. Ad oggi si sono susseguiti diversi sopralluoghi sul territorio con i funzionari ministeriali e si sono tenuti alcuni incontri che hanno visto protagoniste le Province di Cuneo, Asti e Alessandria, la Soprintendenza , gli assessorati alla Cultura, Pianificazione territoriale e Agricoltura della Regione Piemonte. I sopralluoghi hanno evidenziato che, grazia alla sua eccezionale bellezza, il paesaggio collinare vitivinicolo del territorio in esame ha buone possibilità di ottenere il prestigioso riconoscimento, a condizione che il complesso lavoro venga svolto in modo ineccepibile e che si attui una doverosa salvaguardia del paesaggio collinare. Il sito che si andrà a individuare dovrà essere rigorosamente tracciato e delimitato in modo molto particolareggiato, dovendo comprendere all'interno dei propri confini solamente le zone paesistiche che corrispondono strettamente alle caratteristiche di unicità, autenticità e integrità.
L'inserimento di queste aree tra il Patrimonio mondiale dell'Unesco rappresenterebbe una straordinaria opportunità promozionale, in quanto favorirebbe una visibilità mondiale, rappresenterebbe un'occasione per meglio salvaguardare il paesaggio e l'ambiente collinare, permetterebbe un aumento dei flussi turistici con la conseguente ricaduta economica indiretta.

20/10/2006