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Stati generali della montagna, la montagna una questione nazionale

Dibattito intorno alle risorse ambientali e l'economia eco-compatibile

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Il Piemonte e Torino ancora una volta al centro della svolta nelle politiche per lo sviluppo della montagna con un appuntamento, a livello nazionale, gli Stati generali che si terranno a Torino lunedì 20 e martedì 21 novembre, presso il Centro congressi del Lingotto, che diventeranno, come già annunciato, un appuntamento permanente nella nostra regione; come si sta lavorando al ritorno del Salone della montagna nella nostra città nell'autunno del 2007. Non più la fiera del consumismo luccicante e del lusso offerto da poche località turistiche che ne ha decretato la fine nel 2003, e che oscurava la gran parte della montagna dimenticata, ma il luogo della sperimentazione di nuovi modelli di sviluppo e di innovazione tecnologica da costruire intorno alle risorse ambientali: l'economia eco-compatibile che può produrre nuove opportunità di lavoro e di miglioramento socio culturale di tutto il territorio.
Quindi gli "Stati generali della montagna, la montagna una questione nazionale" ci proporranno un dibattito ampio su sistema di governo dei comuni e delle comunità montane, nuove tecnologie, energie rinnovabili, turismo, trasporti, politiche di coesione e Fondi strutturali europei 2007-2013.
Il programma dell'evento, organizzato dall'Uncem - Unione nazionale comuni comunità enti montani - è stato commentato dal presidente, Enrico Borghi, e dall'assessore regionale allo sviluppo della montagna, Bruna Sibille.
L'assessore regionale allo sviluppo della montagna, Bruna Sibille"La montagna - ha spiegato l'assessore Sibille - si sta sempre di più proponendo come luogo di nuove opportunità di lavoro e di sperimentazioni di modelli di vita compatibili con l'ambiente. Stiamo andando verso un nuovo modo di concepire i piani di sviluppo e le politiche di investimento: non più interventi a pioggia ma azioni capaci di attivare progetti organici che vedono coinvolto tutto il territorio regionale. Sul fronte dei servizi essenziali per i cittadini, come scuola, sanità, assistenza, trasporti, servizi postali e commerciali dobbiamo infine pensare non solo alla difesa dell'esistente, ma alla loro implementazione".
"Le Olimpiadi invernali di Torino 2006 - ha ricordato, invece, Borghi - hanno rappresentato una svolta: hanno ricucito il rapporto tra la grande città e le sue montagne, facendo comprendere che le politiche di sviluppo hanno bisogno di una visione unitaria. Ci lasciamo quindi alle spalle il vecchio scenario di una montagna abbandonata alla quale si guarda solo in termini di assistenzialismo: le terre alte diventano un'opportunità per un nuovo modello di sviluppo per tutto il territorio".

Torino, 17/11/2006