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Grande Punto a Mirafiori

Fiat Mirafiori

Mirafiori accoglie le nuove speranze dei torinesi. Fiat aumenta la capacità produttiva di Grande Punto con l'avvio di una nuova linea dello stabilimento torinese. A schiacciare il tasto di "start" della linea, con l'uscita della prima vettura, sono stati i vertici della Fiat, le autorità locali, l'arcivescovo di Torino, i sindacalisti confederali e i metalmeccanici.

La produzione di Grande Punto a Torino è infatti legata all'accordo stipulato nei mesi scorsi tra gli Enti locali e la Fiat per l'acquisizione di un'area dello stabilimento di Mirafiori da parte di Comune, Provincia e Regione. Un bottone rosso pigiato per far partire la prima Grande Punto targata Torino. La città tira un sospiro di sollievo e si concede un pomeriggio di festa.

La nuova linea ha una capacità produttiva, a regime da luglio, di 260 vetture al giorno, prodotte da circa 1.150 operai. Le autorità locali hanno autografato il primo esemplare uscito dalla catena di montaggio di Mirafiori: una 1.3 Multijet, cinque porte, blu magnetico.

Una speranza, per Torino e per tutto il territorio piemontese, conseguenza dell'impegno e del lavoro delle autorità locali, che hanno creduto fortemente nel rilancio della Fiat e nella possibilità di collaborazione con l'azienda stessa.

La rinascita dello storico stabilimento torinese passa anche dal "Mirafiori Motor Village", il più grande salone europeo di vendita diretta, primo centro polivalente di Fiat Auto nel mondo, inaugurato a cornice della prima uscita della Grande Punto.

70.000 metri quadrati, in un percorso che avvicina Fiat e Torino al pubblico: dentro la fabbrica e dentro la città. Un'esposizione di vetture, negozi, simulatori virtuali di guida e aree verdi per tenere insieme due momenti fondamentali per una azienda: la produzione e la vendita.

Tutto si farà a Mirafiori: le auto saranno prodotte, esposte, provate, scelte, verificate.
Una vetrina del rilancio che affianca l'avvio della Grande Punto, nel segnare un nuovo corso per il destino di Torino e del Piemonte.

Torino, 29/05/2006