Contenuto principale

archivio scenari

Europa & culture, convivenza contro ogni nazionalismo

Un modello: l'esperienza ebraica

bandiera Unione-Europea

Con un giorno d'anticipo rispetto alla data usuale, si è svolta lunedì 8 maggio, alla Fiera del Libro la celebrazione della seconda edizione della giornata dell'Europa, organizzata dal Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca Scientifica, dall'Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, dal Rectorat di Nizza e dall'Alliance Française di Cuneo.
Il tema dell'incontro, a cui è intervenuto Amos Luzzatto, studioso di cultura ebraica e professore all'Università di Roma 3 e Venezia, unitamente a docenti e studenti delle scuole superiori del Piemonte e delle regioni francesi Rhône-Alpes e Côte d'Azur, è stato: "L'Europa delle genti. Un modello: l'esperienza ebraica".

Secondo l'assessore regionale alla Cultura, le culture sono molto più trasversali e interstatali di quel che pensiamo. Una volta il Piemonte comprendeva la Savoia, Nizza ed una parte della valle del Rodano. Non è mai stata una regione di barriera, ma sempre di passaggio, di scambi e di apertura verso le altre culture. Alla Fiera del Libro "Lingua Madre" ha accolto 30 scrittori e altrettanti musicisti da tutto il mondo. Così è l'Europa: un insieme di culture diverse che convivono, contro ogni nazionalismo.

"I problemi che dovranno essere posti all'Unione Europea - ha commentato Amos Luzzatto - sono: l'equa distribuzione delle risorse del pianeta - e l'Europa dovrebbe fare da capofila per riscattarsi dal suo passato di paese più colonizzatore del mondo. La questione dei diritti umani, per permettere alle minoranze che ne sentono il bisogno di mantenere e sviluppare la propria identità rimanendo in quella comune. La convergenze fra le culture, per avviare un processo in cui ognuno conosca la cultura del proprio vicino senza sensi di superiorità".

"E, per finire, "basta con le guerre"- ha concluso Luzzatto. Per attuare questo principio lo studioso auspica che una futura costituzione dell'Unione Europea non venga fondata sulle cosiddette "radici cristiane dell'Europa", perché bisognerebbe evitare riferimenti a qualsivoglia religione e perché queste "radici" hanno implicato in passato lotte e sangue.

09/05/2006