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Liste d'attesa più brevi

La Regione prova a contenerle entro limiti accettabili

Assessore Valpreda

Il male principale che da decenni attanaglia la sanità pubblica è quello dei tempi d'attesa spesso inaccettabili: prestazioni che nel servizio sanitario pubblico si aspettano per mesi, mentre a pagamento si ottengono in pochissimi giorni. La Regione Piemonte ha deciso di mettere un freno a questa irragionevole situazione mettendo a punto un piano di contenimento che comprende 100 voci con tempi massimi che oscillano dai 7 ai 180 giorni a seconda della prestazione richiesta.
Si va - per esempio - dal tetto di sette giorni previsto per la prima visita riabilitativa nei post acuti ai 30 indicati per le prime visite specialistiche, ai 60 per la maggior parte delle prestazioni specialistiche ambulatoriali (come radiografie, mammografie, ecografie, elettrocardiogrammi, tomografie computerizzate, ecografie, ecodoppler, risonanze magnetiche). Gli interventi chirurgici dovranno essere eseguiti entro 30 giorni nei casi di tumori (per esempio a mammella, prostata, colon, utero), ma possono arrivare a 180 per operazioni come quelle riguardanti protesi d'anca, cataratta e tonsille. Se i tempi supereranno i giorni massimi previsti dal piano, ogni azienda dovrà attivare percorsi in grado di soddisfare le richieste dei pazienti, ad esempio ricorrendo a strutture private convenzionate, ad ambulatori esterni o eventualmente ad un'altra Asl, senza alcun costo aggiuntivo per il cittadino.
"Si tratta di un passo importante - osserva l'assessore regionale alla Tutela della salute e Sanità, Mario Valpreda - ma certamente non l'unico necessario per il contenimento dei tempi d'attesa. Esiste, infatti, un'amplissima letteratura internazionale che testimonia come la ricetta giusta per risolvere il problema non sia rappresentata da un potenziamento indiscriminato dell'offerta, ma piuttosto dal governo della domanda. E' necessario, cioè, agire anche sull'appropriatezza delle richieste da parte dei cittadini, che vanno educati a un corretto utilizzo dei servizi sanitari".

Torino, 04/07/2006