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Siccità, vicini alla crisi, sud regione a secco

C'è bisogno di risparmio idrico, è bene che ogni cittadino sia sobrio nei consumi

Siccità, vicini alla crisi, sud regione a secco

Che il nuovo piano di tutela delle acque venga licenziato al più presto dalla commissione regionale e approdi in Consiglio per l'approvazione. È l'auspicio che l'assessore all'Ambiente Nicola de Ruggiero formula per poter mettere ordine sulle concessioni per i prelievi dai corsi d'acqua e stabilire un piano di interventi.
Infatti piove e nevica sempre meno ed anche il Piemonte 'terra d'acque' rischia di dovere fare i conti con la penuria di precipitazioni.
"Sarà un vero piano regolatore dell'acqua - spiega - che ci consentirà di rimettere ordine sulle concessioni per i prelievi dai corsi d'acqua (102 sui 105 sono scadute e molte risalgono ai primi decenni del secolo scorso), stabilirà un piano di interventi bacini per bacino, introdurrà i contatori di portata".
"Grazie a questo piano - aggiunge de Ruggiero - si potrà vedere dove servono nuovi invasi in montagna, ma è chiaro che saranno impianti medio-piccoli, quelli faraonici non hanno possibilità di essere realizzati, d'altronde se da 40 anni se ne parla e non sono mai stati fatti un motivo ci deve pur essere..."
Nessun problema, al momento, per l'acqua potabile, mentre in agricoltura anche se non è ancora emergenza, siamo vicini ad uno stato di crisi. Se non pioverà entro dieci giorni, a luglio il Piemonte chiederà lo stato di crisi per calamità naturale.
A fare il punto sulla crisi idrica, causata da un calo del 30% delle precipitazioni, sono gli assessori all'Ambiente Nicola de Ruggiero e all'Agricoltura Mino Taricco. Le situazioni più gravi nei bacini dei fiumi Orco, in provincia di Torino, e Gesso, e del Tanaro, nel sud della regione.
"Non è ancora crisi, ma siamo vicini all'emergenza - ha sintetizzato de Ruggiero - per l'acqua potabile non ci sono problemi, ma è bene che ogni cittadino sia sobrio nei consumi, perchè c'e' bisogno di risparmio idrico".
Le riserve d'acqua si riducono anche perchè l'inverno è stato avaro di nevicate: il calo è stato del 20-30%, con punte del 50% sulle Alpi Graie.
"Se non pioverà presto - afferma Taricco - la situazione rischia di diventare più pesante della siccità del 2003, anche perchè in Piemonte non abbiamo molti invasi da cui ottenere acqua, attraverso il rilascio, per le pianure. E il problema diventerà anche economico: o si pagherà il danno agricolo, o si pagheranno compensazioni per il rilascio di acqua dagli invasi. Inoltre, nel sud del Piemonte, i piccoli invasi realizzati non hanno una rete che ne possa convogliare l'acqua a valle. Ci vorranno due anni e 30 milioni di euro stanziati per realizzare le condotte".

Torino, 24/06/2006