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Cooperative forestali, nuova forma di imprenditoria multifunzionale

Ruolo, prospettive ed opportunità a confronto a La Mandria

L'Assessore Bruna Sibille

"Le foreste sono una risorsa delle montagne che in Piemonte è stata trascurata a lungo, ma che invece può e deve in prospettiva diventare strategica". E' la convinzione espressa dall'assessore allo Sviluppo della montagna, Opere pubbliche e Difesa del suolo, Bruna Sibille, durante l'assemblea nazionale delle cooperative forestali aderenti a Confcooperative-Fedagri.

"Il bosco - ha proseguito l'assessore - è infatti un serbatoio di materie prime di pregio e di energie rinnovabili, per non parlare delle sue fondamentali funzioni ambientali e del suo ruolo importante anche sotto l'aspetto del turismo. La sua gestione sostenibile, comprese le utilizzazioni, ha anche il vantaggio di mantenerlo vivo e vitale per le generazioni future. Eppure è una risorsa da cui ci siamo progressivamente allontanati, al punto che pur con 900.000 mila ettari di foreste su tutto il territorio regionale, siamo importatori di legno da altre regioni italiane e straniere che invece su questa risorsa investono da più tempo. Voi, che siete operatori del settore, conoscete a menadito questa realtà, così come conoscete anche molto bene le sue debolezze e fragilità. Non mi dilungo quindi, ma voglio indicare tuttavia alcuni problemi a cui dobbiamo trovare soluzione:

  • la struttura della proprietà forestale, eccessivamente frammentata per poter investire su uno sfruttamento pianificato di lungo periodo;
  • una materia prima che ha costi troppo elevati rispetto a quella di altre regioni non solo italiane, anche per la carenza o la scarsa organizzazione delle infrastrutture dedicate;
  • la diffusione del lavoro nero e sommerso che fa concorrenza sleale a chi opera secondo le regole;

Per cambiare questa situazione occorre guardare sia all'immediato, sia a progetti di più lunga scadenza. La creazione dei consorzi tra proprietari, o comunque forme di gestione associata costituisce in ogni caso un passo indispensabile per dare avvio a una valorizzazione della filiera del legno. Del resto è la strada che hanno percorso negli altri paesi e di cui abbiamo esempi positivi anche in Piemonte, anche tra i vostri associati, ma occorre che se ne costituiscano molti altri e contiamo anche su di voi, sulla vostra esperienza in ambito locale perché questo avvenga al più presto".

L'Assessore Mino TariccoUn passaggio importante è stato quello dedicato dalla Sibille all'utilizzo del legno come fonte energetica :"Quanto alle utilizzazioni, possiamo pensare di attivare abbastanza rapidamente l'uso del legno come fonte energetica, tanto è vero che già esistono in Piemonte un buon numero di centrali a biomasse. Bisogna però da subito garantire che le centrali a biomasse esistenti e le nuove che vogliamo promuovere, vengano alimentate sempre di più con legno locale, in modo da cominciare a creare una 'indipendenza' energetica".

L'appuntamento è stato un momento importante per approfondire le tematiche legate alla tutela, alla gestione e alla valorizzazione del patrimonio boschivo nazionale ed in particolare per analizzare il ruolo, le prospettive e le opportunità della cooperazione nella gestione forestale sostenibile.

Al settore forestale di Fedagri (Confcooperative nazionale) aderiscono 155 tra cooperative e consorzi forestali, con 2.997 soci, 1.961 addetti e un giro d'affari/anno di 71 milioni di euro.

Sono diffusi su tutto il territorio nazionale e operano principalmente nelle aree montane e nelle aree a parco occupandosi delle attività collegate alla forestazione e alla gestione delle risorse del bosco, ma anche in generale alla difesa del suolo, alla prevenzione e cura del territorio attraverso moderni metodi di ingegneria naturalistica, alla protezione ambientale, fino ad arrivare al turismo rurale e all'agriturismo. Sviluppano pluriattività e si propongono come strumenti di crescita occupazionale nelle aree interne.

Durante gli interventi è emerso come la cooperazione forestale, quale forma di imprenditoria multifunzionale che riunisce diverse professionalità, può stimolare una serie di interventi volti a favorire l'occupazione, specialmente giovanile, con la possibilità di incrementi di reddito in particolare nelle aree depresse; incidere positivamente sul livello di qualità della vita, favorire lo sviluppo di un sistema integrato tra le attività artigianali, commerciali, turistiche e quelle più strettamente legate alla gestione del territorio.

Torino, 09/06/2006