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Mai più batterie esauste disperse sul territorio piemontese

Accordo con il Cobat per assicurarne la raccolta ed il corretto riciclo

CobatGarantire il recupero delle batterie al piombo, che saranno raccolte su tutto il territorio regionale e riciclate. Un impegno formalizzato in un protocollo d'intesa sottoscritto dall'assessore regionale all'Ambiente, Nicola de Ruggiero, con Michele Zilla, direttore generale del Cobat (Consorzio obbligatorio batterie esauste).

Il documento prevede una comune azione volta ad individuare le batterie utilizzate per avviare i mezzi di trasporto, che, se mischiate con i rifiuti solidi urbani o abbandonate, possono trasformarsi in potenti agenti di inquinamento.

Gli studi condotti dal Cobat hanno appurato che l'attività del fai-da-te, ossia la sostituzione in proprio della batteria d'avviamento, è la fondamentale causa della dispersione di questo rifiuto pericoloso. Proprio con la finalità di contrastare il fenomeno dell'abbandono delle batterie provenienti dall'auto-sostituzione, il Cobat propone agli enti locali una convenzione mediante la quale si impegna, tramite un proprio raccoglitore incaricato, a consegnare gratuitamente presso le isole ecologiche per la raccolta differenziata adeguati contenitori dove depositare le batterie esauste abbandonate o consegnate direttamente dai cittadini, e successivamente ad avviare un servizio, anch'esso gratuito, di ritiro.

Il consorzio vanta una leadership internazionale, che fa dell'Italia un caso di eccellenza nella raccolta e nel riciclo di questa tipologia di rifiuti pericolosi. Dal 1881, anno di inizio dell'attività, ad oggi, ha raccolto e riciclato quasi 2,5 milioni di tonnellate di batterie esauste, recuperando più di 1,3 milioni di tonnellate di piombo. Solo nel 2005 sono state recuperate oltre 200.000 tonnellate di batterie, di cui poco meno di 19.000 solo in Piemonte, che risulta essere una delle regioni più virtuose in questa attività.
Con il riciclo delle batterie esauste non solo vengono sottratte sostanze nocive per l'ambiente e la salute, ma si recuperano importanti risorse. Ogni anno infatti il 40% del fabbisogno nazionale di piombo è soddisfatto con il piombo secondario, che permette di risparmiare oltre 90 milioni di euro sulle importazioni di questo metallo.

Attualmente, il Cobat ha attivato questo servizio in 3.515 Comuni italiani, corrispondenti ad una popolazione residente pari al 64% del totale nazionale.

"Il nostro impegno - sostiene Zilla - è di moltiplicare sul territorio i punti di raccolta delle batterie usate, per agevolare il cittadino nel momento della cessione del rifiuto e renderlo attore dell' educazione ambientale". L'assessore de Ruggiero osserva che "il protocollo di intesa con il Cobat promuove azioni che incentivano la raccolta dei rifiuti pericolosi. Si mira inoltre, con un reciproco scambio di informazioni e il monitoraggio del consorzio, a disporre dei dati relativi alla raccolta delle batterie al piombo esauste provenienti dal territorio per garantire la completa tracciabilità del percorso del rifiuto dal singolo produttore al recupero finale".


Per informazioni:

Sito ufficiale del Cobat: www.cobat.it

Torino, 10/06/2006