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Distribuzione carburanti, necessaria una politica di sostegno

Stimolare l'imprenditorialità delle aziende

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Nel settore dei carburanti il Piemonte si è dato regole meno vincolanti, entrate in vigore all'inizio del 2005, mentre la normativa attuale tuttavia non è ancora sufficiente per garantire una piena liberalizzazione del settore, tanto che l'Unione Europea e l'autorità nazionale Antitrust hanno sollecitato una più incisiva de-regolamentazione, fino ad attivare la procedura di infrazione alle regole sulla concorrenza. Lo Stato, mediante la "legge Bersani" varata nell'agosto scorso, non ha posto alle Regioni, per il momento, obblighi stringenti di "libertà di stabilimento".
"Se è vero che due anni non rappresentano un lasso di tempo sufficiente per misurare appieno il raggiungimento degli obiettivi di una legge, dobbiamo tuttavia - ha sostenuto l'assessore regionale al Commercio, Giovanni Caracciolo, presentando il 14 dicembre il rapporto annuale sulla situazione della rete distributiva dei carburanti - rilevare come vi siano difficoltà oggettive, poste tanto dalle norme regionali, quanto da quelle statali e dalla struttura oligopolistica di questo mercato. Questo contesto rende problematico il sostegno ad investimenti a basso costo e l'ingresso di nuovi operatori, magari portatori di moduli organizzativi diversi da quelli tradizionali. Risulta altresì difficile stimolare l'imprenditorialità delle aziende ed assicurare ai consumatori scelte di rifornimento tali da garantire un basso prezzo unito ad un'alta qualità del servizio".
Foto notizia"Nonostante il settore assicuri buoni margini di profitto ad una parte consistente di imprese - ha aggiunto l'assessore - è stato l'ente pubblico a co-finanziare l'ampliamento della rete distributiva del metano ed a finanziare interamente i servizi di approvvigionamento in alcuni Comuni localizzati nelle aree montane. È più che mai necessaria la presenza di più imprese e di più impresa. Occorre anche analizzare lo stato attuale della cosiddetta liberalizzazione del commercio, le cui regole sono di competenza regionale. Il dibattito politico e legislativo sui tempi e le modalità necessarie al compimento di una reale liberalizzazione del mercato è argomento di stretta attualità".

Ed è proprio per creare aziende sempre più qualificate e polifunzionali che è stato avviato in questi giorni con le organizzazioni di categoria del settore (Faib, Fegica, Figisc) un processo di qualificazione professionale che coinvolgerà 300 operatori.

Torino, 14/12/2006