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La Regione investe contro la "fuga di cervelli"

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L'aumento del numero di ricercatori impegnati negli istituti di ricerca piemontesi e l'innalzamento del livello complessivo della qualità e dell'efficacia del sistema sono gli obiettivi che si pone l'accordo firmato il 16 ottobre a Roma dall'assessore regionale all'Università e Ricerca, Andrea Bairati, e dai presidenti del Consiglio nazionale delle Ricerche, Luciano Maiani, dell'Istituto nazionale di ricerca metrologica, Elio Bava, dell'Istituto nazionale di Fisica nucleare, Roberto Petronzio, e dell'Ente per le nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente, Luigi Paganetto.

L'accordo prevede una spesa a carico della Regione di circa un milione di euro per quattro anni, che porterà per questo primo anno all'attivazione di 45 assegni di ricerca biennali e 14 "visiting scientist".

Quattro le linee d'azione:

  • contenere il cosiddetto brain drain (fuga di cervelli) per contrastare il fenomeno dei giovani ricercatori che si trasferiscono all'estero, con assegni dell'importo massimo di 22mila euro rinnovabili per una sola volta (4 anni al massimo) e cofinanziati per il 50% dalla Regione;
  • favorire il rientro dall'estero dei ricercatori italiani che lavorano presso atenei e centri di ricerca europei o extraeuropei con un cofinanziamento della Regione alla spesa affrontata dagli istituti di ricerca per attivare una serie di assegni biennali per un importo di 30mila euro;
  • attrarre ricercatori stranieri interessati a esercitare presso i laboratori degli atenei piemontesi (l'importo annuale dell'assegno è di 35mila euro, 13mila in più a carico della Regione per una parziale copertura delle spese di trasferimento e sistemazione);
  • attirare visiting scientist italiani o stranieri che lavorino stabilmente presso un ateneo o un centro di ricerca straniero e svolgano attività coerenti con quelle del laboratorio piemontese ospitante.

"L'accordo - ha sottolineato Bairati - si può considerare una prima applicazione concreta di federalismo nel campo della ricerca. In questi anni abbiamo investito oltre 300 milioni di euro per la ricerca e per il sistema universitario piemontese a favore del diritto allo studio, della residenzialità e dell'edilizia universitaria, degli assegni di ricerca per il contenimento della fuga dei cervelli".

L'iniziativa si inserisce nel più ampio progetto di valorizzazione del capitale umano che vede la Regione Piemonte fortemente impegnata in quattro accordi che coinvolgono 13 enti, oltre mille tra ricercatori e scienziati e circa 25 milioni di euro di Finanziamento che attiveranno un volume di spesa di oltre 40 milioni di euro nei prossimi tre anni.

sb

Torino, 16/10/2008