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Futuro del trasporto ferroviario

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L'assessore regionale ai Trasporti, Daniele Borioli, ha partecipato il 15 ottobre a Roma ad un incontro con il ministro Altero Matteoli, i vertici delle Ferrovie dello Stato e le Regioni sul problema della mancanza di risorse per il trasporto ferroviario regionale.

"Dobbiamo ridiscutere la delega con il Governo - ha dichiarato Borioli al termine della riunione - Sono cambiate le condizioni di mercato, ma non sono mai state aggiornate quelle economiche con le quali le Regioni esercitano, per delega, la gestione del trasporto regionale. Certo le premesse non sono le migliori: il Governo, nonostante la cortesia con cui è stato convocato il tavolo, non sembra ancora rendersi conto della gravità del problema. Dal ministro abbiamo ottenuto un impegno politico, ma nessuna garanzia. Se l'esecutivo non garantirà in modo strutturale nuove e aggiuntive risorse, non solo non potremo sviluppare i servizi per i pendolari, ma ci troveremmo di fronte a un vero e proprio colpo mortale ai servizi di trasporto universale".

Borioli ha ricordato che dal 1997 le risorse che il Governo "gira" alle Regioni per il trasporto ferroviario sono sempre le stesse, ma sono cambiati i costi, il mercato e la struttura dell'azienda Trenitalia: "Non è più tollerabile questa situazione di incertezza di risorse. Bisogna che il Governo ci dica che strategie ha per Trenitalia. Lui è l'azionista, noi siamo solo clienti. O si rideterminano le condizioni e si trovano le risorse o noi, tutte le Regioni, non staremo a guardare la macelleria del trasporto ferroviario, che avrebbe gravissime ripercussioni a livello economico e sociale e si abbatterebbe sulle fasce più deboli, sulle migliaia di lavoratori e studenti che ogni giorno usano il treno, in un periodo in cui i cittadini sono già troppo colpiti dalla crisi e dalle difficili condizioni economiche del nostro Paese".

"Anche le pur necessarie razionalizzazioni - ha precisato l'assessore - non basterebbero minimamente a compensare le decine di milioni di euro aggiuntivi che solo per il Piemonte servirebbero per riqualificare il servizio ferroviario. Ciò oltretutto finirebbe per rafforzare la tesi, peraltro da noi mai condivisa, di chi in questi anni ha sostenuto che gli investimenti sulla rete di alta velocità sarebbero andati a svantaggio del trasporto per i pendolari, mentre dovrebbe essere un volano di sviluppo più generale per il trasporto ferroviario, anche locale".

mg

Torino, 15/10/2008