Contenuto principale

archivio diario

Nelle "zone 30" un passaporto per le scuole

Il passaporto della «zona 30»

Torino, Fossano, Savigliano, Alessandria, Tortona, Valenza, Asti, Settimo, Avigliana e Carmagnola sono le città nelle quali la Regione avvia un progetto sperimentale di sensibilizzazione alla sicurezza stradale in ambito urbano rivolto ai bambini di terza, quarta e quinta elementare: 25mila passaporti distribuiti dal 13 novembre nelle scuole primarie comprese entro il perimetro di una "zona 30", o in seconda battuta in quelle vicine.

I Comuni coinvolti fanno parte dei venti che si sono aggiudicati i finanziamenti per realizzare le cosiddette "zone 30", le aree in cui tutto l'assetto della viabilità è configurato su una velocità che non deve superare i 30 km orari e in cui tutti i soggetti delle strada (pedoni, auto, biciclette) sono considerati in modo paritario.

Il passaporto della "zona 30" è concepito per i bambini tra gli 8 e i 10 anni. I destinatari non sono però i bambini presi singolarmente, ma le classi che si impegnano a seguire un percorso di coinvolgimento nella comunicazione della "zona 30", in progetto o in fase di realizzazione, nel quartiere della loro scuola.

Si tratta di una forma di partecipazione attiva in cui le classi sono chiamate a comprendere e osservare i cambiamenti in atto sulla viabilità e sullo spazio urbano, misurare le reazioni degli utenti e documentarle secondo una precisa metodologia di valutazione "a portata di bambino". Il passaporto è organizzato su tre livelli di lavoro che sono anche tre possibili gradi di coinvolgimento: l'osservazione (passi 1-3), la misurazione (passi 4-6), coinvolgimento delle famiglie e delle comunità locali in una riflessione sui comportamenti alla guida (passo 7 e ciclo II). "Si tratta di una delle iniziative avviate all'interno del progetto 'zone 30' - ha dichiarato l'assessore regionale ai Trasporti, Daniele Borioli, durante la conferenza stampa di presentazione - Abbiamo stanziato oltre 3 milioni di euro e molti Comuni hanno risposto cofinanziando i progetti, nella convinzione che una radicale innovazione della viabilità in ambito urbano possa davvero rappresentare quel salto di qualità di cui le politiche italiane in materia di sicurezza stradale hanno bisogno. Quella della mobilità sicura è soprattutto una questione culturale. Per questo abbiamo deciso di lavorare sui bambini e con i bambini, chiedendo a loro di accompagnare famiglie e abitanti del quartiere alla scoperta delle 'zone 30' e della nuova configurazione urbana delle strade sotto casa e sul percorso strada-scuola".

"Creare nella nostra città delle 'zone 30' e quindi delle 'strade di casa' da percorrere senza il timore di incrociare macchine ad alta velocità - ha affermato l'assessore all'Istruzione, Gianna Pentenero - assume un'importante valenza educativa: vuol dire restituire ai bambini la possibilità di sentirsi autonomi e responsabili al di fuori della propria casa permettendo di percorrere il tragitto casa-scuola a piedi; utilizzare, o limitare i mezzi di trasporto privato preferendo modalità di spostamento sostenibili; favorire la conoscenza del quartiere e le regole per muoversi in sicurezza. Diventa quindi un progetto educativo, oltre che stradale, anche ambientale e civico".

mg-sdp

Torino, 12/11/2008