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Il terzo valico non č pių rinviabile

treno

La realizzazione di infrastrutture, in particolare del terzo valico ferroviario, non più rinviabile, la creazione di una società di corridoio ed una normativa sulla programmazione logistico-portuale sono gli elementi necessari per vincere la sfida con i porti del nord Europa ma anche per attrezzarsi nei confronti degli altri porti del Mediterraneo.

E’ un quadro in movimento, malgrado il momento di crisi finanziaria, quello emerso nell’ambito di un convegno sulla portualità e la logistica nel Nord-Ovest tenutosi il 10 novembre a Pozzolo Formigaro (AL) al quale hanno preso tra gli altri il sottosegretario alle Infrastrutture, Mino Giachino, i presidenti della Commissione Trasporti del Senato, Luigi Grillo, Slala, Fabrizio Palenzona, e dell’Autorità Portuale di Genova, Luigi Merlo, e gli assessori regionali ai Trasporti di Piemonte, Liguria e Lombardia, Daniele Borioli, Enrico Vesco e Raffaele Cattaneo.

Borioli ha giudicato “importanti” le dichiarazioni rilasciate poco prima dal ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, che durante l’inaugurazione del terminal caffé della Romani&C. aveva annunciato l’impegno del Governo di finanziare diverse infrastrutture, tra cui il terzo valico, con 15 miliardi di euro attinti dai fondi per le aree sottoutilizzate: “Dato che il progetto è stato approvato e su questo c'é la condivisione di tutti, ora vorremmo capire - ha aggiunto - come e quando questi fondi saranno messi in campo perché i cantieri del terzo valico, non più rinviabili, possano partire”.

Borioli ha chiesto anche che durante la realizzazione del terzo valico vengano incrementate le linee storiche, con stanziamenti di alcune decine di milioni di euro, per evitare l'intasamento del traffico su gomma, ed ha dichiarato che sarebbe importante che le concessioni o le tracce nel traffico tra porto e retroporto fossero affidate alla gestione locale.

gg

Torino, 10/11/2008