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Documentazione:

Un piano di lotta contro l'Aids

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In occasione del 1° dicembre, Giornata mondiale per la lotta contro l'Hiv/Aids, la Giunta regionale si è voluta dotare per la prima volta di un piano di lotta contro questa e tutte le altre malattie sessualmente trasmissibili.

Il documento pone in primo piano la prevenzione, identificando due target: la popolazione sessualmente attiva nel suo complesso e le persone più minacciate a causa di condizioni vulnerabili o in fasi particolari della propria vita. Per ciascuno di essi verranno elaborati progetti di prevenzione specifica, in alcuni ambiti già avviati, come nel caso dei giovani, per cui esiste un lavoro congiunto con l'assessorato all'Istruzione per promuovere una corretta informazione nelle scuole. Fondamentale sarà in generale il potenziamento dei servizi per la diagnosi e la cura.

"La Regione - rileva l'assessore alla Tutela della salute e Sanità, Eleonora Artesio - ha da sempre dimostrato un particolare impegno nel contrasto all'Hiv/Aids. Gli interventi effettuati non sono stati tuttavia sufficienti per ridurre i nuovi casi di infezione. I dati epidemiologici descrivono infatti una situazione per alcuni versi ancora critica: mi riferisco, oltre al numero di contagi, al fatto che ancora nel 2007, nel 35 per cento dei nuovi casi di Hiv riscontrati le persone sono arrivate troppo tardi alla diagnosi o perché già in Aids conclamato o perché l'infezione è progredita al punto da compromettere il successo delle cure. Si tratta di un dato in diminuzione rispetto al 43 per cento del 2006, ma che nondimeno rende necessario continuare a investire su questo fronte".

La presentazione del piano

Attualmente, sono attivi in Piemonte otto Centri Mst (tre a Torino, uno a Novara, Biella, Asti, Cuneo e Verbania) ed un Punto infezioni sessualmente trasmissibili presso il Poliambulatorio di Collegno. "L'obiettivo - annuncia Artesio - è estendere la rete in modo che raggiunga tutto il territorio e soprattutto di fare in modo che tutti i Centri adottino una strategia di lavoro comune". Ed ancora, si lavorerà su protocolli unici per l'esecuzione del test Hiv, con particolare attenzione alla tutela della privacy ed alla gestione e conferma dei risultati positivi del test di primo livello.

Il secondo pilastro del piano è legato alle cure dei malati di Aids e alla promozione della qualità della loro vita. "L'introduzione dei farmaci antiretrovirali e delle terapie combinate - precisa l'assessore - ha mutato le caratteristiche di questa malattia: le aspettative di vita sono cambiate, la patologia ha assunto caratteri di cronicità. Questi fattori impongono un adeguamento dell'offerta di sostegno ai pazienti. Cresce la necessità di progettare e realizzare percorsi di cura e di assistenza appropriati, che garantiscano ai malati una presa in carico completa". Verranno quindi sviluppati interventi che potenzino il sostegno psicologico adatto ai nuovi bisogni di coloro che vivono con l'infezione - di cui esiste già un esempio presso l'Amedeo di Savoia, dove nel 2006 è stato creato l'«Ambulatorio di psicologia dell'Hiv» - così come verrà potenziato il sostegno alle donne sieropositive che decidono di avere un bambino, per le quali opera già presso il Sant'Anna di Torino il Centro di riferimento regionale per l'Hiv in ostetricia e ginecologia. Infine, è in corso di definizione un progetto di percorso plurispecialistico per il trattamento dei pazienti affetti da lipodistrofia Hiv correlata.

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Torino, 27/11/2008