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Misure anticrisi

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La presidente Mercedes Bresso ha deciso di anticipare di due giorni, da venerdì 7 a mercoledì 5 novembre, la riunione di insediamento del comitato d'indirizzo per la definizione delle linee strategiche e delle priorità d'intervento delle misure anticrisi decise dalla Giunta regionale.

All'incontro interverranno sindacati e associazioni di categoria, per un totale di circa venti soggetti coinvolti.

"Abbiamo deciso di anticipare la convocazione del tavolo anticrisi - precisa Bresso - per abbreviare al massimo le decisioni e quindi gli effetti dei provvedimenti e delle decisioni che prenderemo anche in quella sede per sostenere l'economia del Piemonte. Come annunciato nei giorni scorsi, abbiamo fatto una prima doppia valutazione: sulle aziende piemontesi con un fatturato superiore ai 100mila euro e sulla situazione di mutui e credito per quel che riguarda le famiglie. I bilanci delle aziende rivelano una situazione piuttosto difficile, nella quale pesa decisamente il lungo periodo di crisi tra il 2000 e il 2005. Questo perché in molti casi l'andamento positivo del 2006 e 2007 non è stato sufficiente a dare forza e sostanza a bilanci che scontano ancora un eccessivo indebitamento e una redditività modesta. E' quanto mai importante, quindi, il pacchetto di misure anticrisi che ora andremo a rinvigorire ulteriormente". Per quel che riguarda le famiglie, la presidente afferma che "mentre la situazione mutui non mostra segnali allarmanti, quella di credito al consumo - piccoli prestiti, carte di credito ricaricabili - è più grave. L'indebitamento delle famiglie piemontesi ammonta a 8 miliardi di euro. Questo è il problema più urgente da affrontare. Un forte indebitamento, in una situazione di crisi, è segnale di una debolezza strutturale del sistema e di una imminente difficoltà della domanda.

Per questo abbiamo deciso di convocare le fondazioni bancarie, per cercare insieme strumenti urgenti di intervento".

L'assessore all'Industria, Andrea Bairati, ritiene che "il profilo economico-finanziario del Piemonte, pur essendo un territorio economicamente forte, mostra segni preoccupanti. I casi più noti sono sulle prime pagine dei giornali, ma non dobbiamo dimenticare che in Regione sono aperti tavoli che riguardano 40 aziende e circa 15mila lavoratori. In ogni caso cerchiamo gli strumenti e le soluzioni giuste per aiutare i lavoratori e, quando possibile, le aziende. Dalle analisi che abbiamo fatto, risulta che i bilanci di molte nostre imprese sono negativi. Servono urgentemente due tipi di interventi: garanzie sul denaro circolante, e la misura sui Confidi attivata nel corso della Giunta di lunedì va in questa direzione, e interventi sugli interessi bancari. Stiamo studiando - prosegue Bairati - come agire sulla riduzione dei tassi d'interesse pagati dalle imprese per gli affidamenti, attraverso l'utilizzo di prestiti a tasso molto agevolato erogati dalla finanziaria regionale, rinegoziati col sistema bancario stesso. La terza manovra da fare, infine, è la ricapitalizzazione. Entro due settimane puntiamo a firmare un protocollo d'intesa con Abi e Confidi per aiutare la ripresa delle nostre aziende".

"Vogliamo anche - conclude Bresso - un incontro formale fra Stato e Regioni, A parte le dichiarazioni quotidiane, non abbiamo notizie concrete su cosa intenda fare il Governo per aiutare imprese e famiglie e siamo abbastanza preoccupati. Soprattutto, vogliamo chiedere di rivedere il Patto di stabilità interno. Dall'Unione Europea è già arrivato un segnale a nostro favore, ma il Governo non ha ancora chiarito come intende comportarsi. Sarebbe importante, ad esempio, poter imprimere un'accelerazione all'iter per l'utilizzo dei fondi europei".

Le iniziative assunte dalla Regione a tutela delle famiglie, del lavoro e delle imprese piemontesi sono state illustrate dalla presidente Bresso al cardinale Severino Poletto, arcivescovo di Torino, nel corso di un incontro che hanno avuto il 4 novembre. "Insieme - ha dichiarato Bresso - abbiamo valutato l'ipotesi di rivolgere un appello unanime di autorità religiose e istituzionali ai cittadini perché, in occasione del Natale, dedichino attenzione alla solidarietà, ovviamente nei limiti di quanto ciascuno sarà in grado di fare, per aiutare le famiglie che maggiormente risentono degli effetti della crisi". E' stato anche concordato che la Curia parteciparà, tramite Pastorale del lavoro e caritas, all'incontro fissato per domani pomeriggio in Regione con le fondazioni bancarie per definire gli serie di interventi a sostegno dei mutui contratti dalle famiglie e del credito al consumo.

sb-es

Torino, 04/11/2008