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Nomina primari

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Nuove regole in Piemonte per la nomina dei primari. La Giunta regionale ha approvato una delibera, proposta dall'Assessore alla tutela della salute e sanità, in cui si definiscono in modo più puntuale le procedure per il conferimento del ruolo di direttore di struttura complessa, nell'ambito del quadro di riferimento dettato dalla normativa nazionale

"La decisione di adottare questo provvedimento - spiega l'assessore Eleonora Artesio- nasce innanzitutto dall'esigenza di introdurre criteri di maggiore trasparenza ed efficienza nella scelta dei primari e di limitare la discrezionalità dei direttori generali, cui, secondo quanto previsto da un decreto legislativo del 1992, resta comunque in capo la decisione finale, visto il carattere fiduciario dell'incarico".

In questo senso, l'elemento di maggiore novità introdotto dalla delibera è rappresentato dal fatto che il manager dell'azienda sarà chiamato a esercitare la propria scelta non più su un generico elenco di idonei, bensì su una rosa di tre nominativi, selezionati da un'apposita commissione, sulla base di dei curricula presentati, dei colloqui individuali e del giudizio su una relazione che ciascun candidato dovrà redigere per illustrare il proprio progetto di organizzazione della struttura complessa che si candida a guidare.

"La richiesta di una relazione su cui l'aspirante primario verrà valutato - continua Artesio - risponde a un altro degli obiettivi sottesi al provvedimento, che è quello di assicurare che le figure preposte alla direzione di strutture complesse siano in possesso non soltanto delle necessarie competenze tecniche, professionali e scientifiche, ma anche di capacità organizzative e di gestione strategica delle risorse assegnate".

A questo scopo, il direttore generale, dopo aver acquisito il parere del Collegio di direzione, dovrà definire il concreto fabbisogno della struttura complessa da dirigere sia sotto il profilo del governo clinico, sia dal punto di vista tecnico-scientifico e manageriale, elementi che concorreranno a definire in maniera puntuale nell'avviso di selezione le caratteristiche richieste ai candidati e che fornirà i parametri di riferimento per il lavoro della commissione. Quest'ultima dovrà così tenere conto nella sua valutazione, oltre che dei requisiti tecnico-professionali, anche della casistica che gli aspiranti al primariato hanno trattato nei precedenti incarichi (misurabile in termine di volume e complessità), dello scenario organizzativo in cui hanno operato, dei ruoli di responsabilità rivestiti, dei risultati ottenuti e della rilevanza dell'attività di ricerca svolta.

La commissione selezionatrice sarà composta da tre membri. Il primo, presidente di diritto, sarà il direttore sanitario dell'azienda. Per quanto riguarda gli altri due, uno sarà indicato dal direttore generale e l'altro dal Collegio di direzione, nell'ambito di un elenco predisposto a livello regionale, contenente i nominativi dei responsabili di struttura complessa delle aziende sanitarie presenti sul territorio nazionale, diviso per discipline. Il Collegio di direzione sceglierà tra una terna di nomi sorteggiata tra i primari operanti in Piemonte. Il direttore generale, invece, dovrà effettuare la propria designazione nell'ambito di una terna di nominativi sorteggiata tra i responsabili di struttura complessa operanti al di fuori del Piemonte. "In questo modo - conclude Artesio - introdurremo un elemento di terzietà nel giudizio, che speriamo possa contribuire a garantire nomine sempre più all'insegna della capacità e del merito".

Al momento della scelta finale del direttore generale, l'esclusività del rapporto di lavoro costituirà criterio preferenziale per il conferimento dell'incarico di direzione.

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Torino, 26/05/2008