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Crisi della zootecnia

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Nel mese di ottobre si svolgerà una giornata di confronto e di programmazione per analizzare la situazione e tracciare il percorso da seguire nei prossimi anni per migliorare strutturalmente la filiera zootecnica piemontese. I forti aumenti dei costi energetici e dei mangimi, sommati ad una insufficiente remunerazione del prodotto, stanno infatti mettendo in ginocchio le imprese di allevamento.

I rappresentanti dei principali settori del comparto della zootecnia da carne del Piemonte (bovino, suino, cunicolo, avicolo), riunitosi il 15 luglio presso l'assessorato all'Agricoltura della Regione, hanno accolto la proposta dell'assessore Mino Taricco   per analizzare la situazione di grave crisi che sta attanagliando il comparto. La Giunta ha recentemente deliberato la richiesta al Ministero di attivare lo stato di crisi per il settore cunicolo e suinicolo, ma in ogni caso occorre individuare soluzioni che riducano la fragilità strutturale della filiera produttiva piemontese, fragile sopratutto nella fase di valorizzazione del prodotto trasformato.

La preparazione degli "Stati generali" è stata affidata a gruppi di lavoro, distinti per filiera, che saranno coordinati da Asprocarne per il settore bovino, da APS per quello suino, da Conalpi e dal Consorzio avicolo piemontese rispettivamente per i conigli ed i polli.

"L'iniziativa – afferma l’assessore Mino Taricco – mira a far emergere dagli stessi imprenditori i punti deboli della filiera e suggerire i rimedi necessari. Tale metodo, già sperimentato in passato in altri comparti produttivi, speriamo faccia scaturire proposte concrete. Dai suggerimenti che emergeranno la Regione è pronta a fare fino in fondo la propria parte".

red

Torino, 15/07/2008