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Commemorato Aldo Viglione

I presidenti Bresso e Gariglio consegnano un omaggio alla moglie di Viglione

L'aula di palazzo Lascaris ha ospitato il 3 dicembre la commemorazione solenne di Aldo Viglione - presidente della Giunta regionale dal 1975 al 1980 e dal 1983 al 1985 e del Consiglio regionale dal 1973 al 1975 e dal 1985 al 1988 - a vent'anni dalla scomparsa in un incidente stradale.

Nel suo intervento, la presidente Mercedes Bresso ha ricordato che "i meriti di Viglione, il presidente per antonomasia, sono tanti, e i fatti parlano per lui, in un periodo in cui la Regione divenne il punto di aggregazione di tutte le forze che combattevano contro il terrorismo rosso e lo stragismo neofascista. Non a caso nacque nel 1976 il Comitato per l'affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione italiana, organismo consultivo del Consiglio regionale che divenne punto di riferimento per tutte le iniziative di contrasto all'eversione politica".

"In una situazione così complessa e difficile, a cui si deve aggiungere lo scandalo delle tangenti del 1983, il rischio di minimalismo istituzionale, di pura gestione dell'esistente poteva sembrare un passaggio, anzi un tunnel, obbligato - ha continuato Bresso - Ma non per lui, che, appena rinominato presidente della Giunta nel luglio del 1983, ridiede slancio vitale ad una situazione di governo di difficilissima ripresa. Proseguì con decisione l'opera di restauro delle residenze sabaude, inaugurando nel la rinascita del Castello di Rivoli, fu paladino di efficienza e di innovazione negli uffici regionali, di una legge nuova di trasparenza sugli appalti, e aprì un serrato dibattito sulla questione morale, invitando alla discussione non solo il ceto politico, ma anche giuristi di fama, magistrati, forze dell'ordine e le categorie sindacali dell'impresa e dei lavoratori. Valorizzò, infine, più di ogni altro, il ruolo del Consiglio regionale, che lui amava chiamare il Parlamento subalpino".

"Ora sta a noi - ha concluso la presidente - continuare e arricchire quel percorso, ringraziando chi nel passato, e Viglione è stato fra questi, ha posto le prime, fondamentali pietre per l'edificazione di un federalismo auto-impositivo, efficiente nell'erogazione dei servizi e solidale. Anche per questo lo ringraziamo, oltre al fatto di aver dato anima e corpo al suo Piemonte. La sua eredità politica e morale è, quindi, un esempio per tutti, da non dimenticare. E che noi non dimentichiamo".

gg

Torino, 3/12/2008