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Scendono i consumi dei piemontesi

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"Le famiglie piemontesi hanno percepito nel 2007 una forte perdita del proprio potere d'acquisto, che le ha indotte alla contrazione delle spese per i beni ritenuti non indispensabili”: lo ha sostenuto Giovanni Caracciolo, assessore regionale al Commercio, intervenendo il 21 aprile alla presentazione del rapporto sulla spesa delle famiglie piemontesi, realizzato per il settimo anno consecutivo da Unioncamere e Regione nell'ambito delle attività promosse dall'Osservatorio regionale sul commercio per analizzare i consumi e le abitudini di acquisto da un punto di vista sia qualitativo che quantitativo, sondandone l'evoluzione nel corso del tempo.
Il rapporto sostiene infatti che, malgrado l'aumento delle tariffe e dei prezzi, nel 2007 le famiglie hanno contratto le spese: la flessione è stata, rispetto all'anno precedente, dell'1,8%, pari a 47 euro. L'effetto del clima recessivo ha convinto i piemontesi, che in media hanno speso 2.502,64 al mese a famiglia, a tagliare anche le spese alimentari: è proprio questo il comparto che ha subito il calo maggiore, -2,7%. Nel carrello sono state alleggerite le borse di dolciumi e drogheria, bevande, carni e salumi. L'unica voce in controtendenza la frutta, per cui l'esborso mensile è di 25,93 euro.
La voce spese per le utenze domestiche rileva nei piemontesi notevoli doti di risparmio, dato che per pagare le bollette hanno sborsato 161,11 euro contro i 169 del 2006. In media, la spesa per famiglia è stata di 32,60 euro al mese per l'energia elettrica, 46,26 per il gas e 16,89 per l'acqua. Le bollette più salate a Biella (200,97 euro al mese) e ad Alessandria (196,62), più contenute a Torino e Verbania.
La spesa per trasporti e comunicazioni ha assorbito il 14,1% del budget familiare: 352,04 euro, circa 4 in meno rispetto al 2006. Per muoversi i piemontesi hanno speso
263,79 euro mensili, per comunicare 88,31.
E proprio per contribuire al controllo delle dinamiche dei prezzi è stato costituito a Torino un tavolo regionale, coordinato da UnionCamere e composto dalle Camere di Commercio delle otto province e dai rappresentanti delle categorie più direttamente interessate al tema.

gg

Torino, 21/04/2008