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Città della Salute e della Scienza di Novara

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Nuovo e importante passo in avanti verso la realizzazione della «Città della salute e della scienza» di Novara: l’8 aprile, presso l’ospedale «Maggiore della Carità», la presidente della Regione, il presidente della Provincia e il sindaco di Novara, il rettore dell’Università del Piemonte orientale e il direttore generale dell’azienda ospedaliero-universitaria hanno firmato il protocollo d’intesa che definisce le azioni necessarie e gli impegni che ogni ente si dovrà assumere nel percorso di esecuzione e sancisce fasi e modalità attuative del successivo accordo di programma, destinato a concludere l’elenco degli adempimenti previsti a carico di ciascun soggetto firmatario.
Il nuovo ospedale sarà un polo di eccellenza capace di fornire assistenza sanitaria di alta qualità e comfort, affiancata da attività di didattica e di ricerca avanzata della Facoltà di Medicina, aperte alla collaborazione con il mondo dell’impresa e della tecnologia d’avanguardia. Soggetto attuatore sarà l’azienda ospedaliero-universitaria. L’area individuata è quella di piazza d’Armi, su cui insistono vincoli di natura storico-paesistica che l’accordo ha lo scopo di comporre positivamente. L’investimento complessivo previsto è di circa 363 milioni di euro, compresa l’acquisizione delle aree di proprietà del demanio e dei privati. La copertura finanziaria verrà garantita dagli enti sottoscrittori, dai proventi derivanti dell’alienazione dell’attuale patrimonio immobiliare dell’ospedale e con il ricorso al leasing in costruendo, modalità innovativa finalizzata a ottimizzare i tempi garantendo continuità al flusso finanziario.
Il protocollo recepisce inoltre le linee guida redatte dall’aso «Maggiore della carità», secondo le quali la nuova struttura avrà una dotazione complessiva di 650 posti letto e una superficie di 143mila mq suddivisa in quattro aree: medica, chirurgica e dei servizi; «Casa della donna e del bambino»; laboratori assistenziali, di ricerca clinica e di base e primo nucleo dell’incubatore d’impresa; area universitaria per didattica frontale e attività centralizzate. A sviluppo prevalentemente orizzontale con soli 4 piani fuori terra, si articolerà in  moduli di 24 posti letto, suddivisi in camere da uno o due letti. Ampio spazio verrà dedicato ai servizi di diagnosi e cura e alla degenza intensiva e subintensiva, mirando ad un’attività che poggi soprattutto sull’efficienza, la tecnologia e la funzionalità dei percorsi e dei rapporti tra funzioni, più che su un mero ampliamento dell’attività alberghiera.
Dell’intesa fanno parte anche gli interventi proposti dal Comune di Novara per il cambio di destinazione d’uso di una serie di proprietà rispettivamente dell’azienda «Maggiore della Carità» (gli edifici sede dell’attuale complesso ospedaliero), del Comune e della Provincia (il mercato all’ingrosso, il centro sociale, l’ex macello, l’area Assa, sede della municipalizzata, la scuola «F. Aporti» di via Sforzesca, Villa Segu) e dell’Agenzia del demanio (caserme Passalacqua e Gherzi). Queste operazioni di valorizzazione urbanistica saranno finalizzate o alla realizzazione di attività di supporto alla «Città della salute e della scienza» - come foresterie, residenze per medici e studenti, strutture alberghiere, servizi socio-assistenziali - oppure al finanziamento del progetto e delle opere ad esso connesse attraverso l’alienazioni di beni disponibili.

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Torino, 08/04/2008