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Migrazione e salute

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“Mettere a disposizione degli operatori uno strumento che comprenda tutte le informazioni pratiche sui servizi sanitari e sociali destinati agli stranieri non iscritti al Servizio sanitario nazionale consentirà di rafforzare la collaborazione esistente tra gli enti che si occupano di immigrazione e di agevolare i percorsi di assistenza e cura”: lo ha dichiarato l’assessore regionale alla Tutela della salute e Sanità, Eleonora Artesio, intervenendo all’incontro “Malattie e immigrazione, conoscersi tra culture diverse”, organizzato il 18 aprile dal coordinamento regionale dei Centri Isi (Centri di informazione salute immigrati) e dall’ambulatorio Misa (Migrazione e salute) dell’ospedale Amedeo di Savoia di Torino.
Al convegno hanno preso parte tutti i soggetti istituzionali e le associazioni di volontariato che lavorano per offrire agli immigrati assistenza sanitaria e sociale, con l’obiettivo di realizzare una rete di servizi per la Città di Torino e l’area metropolitana quanto più possibile omogenea e integrata. I dati relativi alla salute degli immigrati non regolari evidenziano come, a fronte dei molti servizi presenti sul territorio, siano ancora parecchie le criticità, dovute principalmente alla difficoltà di accesso alle strutture - per problemi linguistici, fattori culturali, timore di andare incontro all’espulsione - e dalle difformità in termini di bisogni tra un’etnia e l’altra.
Il primo passo verso la realizzazione del progetto è stato la distribuzione di una guida pratica ed operativa che contiene informazioni sulle specialità sanitarie offerte e sugli orari di apertura degli sportelli, i numeri di telefono degli ambulatori, le modalità di accesso e i nominativi dei referenti. “La guida - ha dichiarato Artesio - è il frutto di un’indagine conoscitiva delle strutture effettuata dal coordinamento dei Centri Isi. Spesso i singoli operatori non sono a conoscenza di ciò che viene svolto negli altri punti di assistenza e, di conseguenza, gli immigrati sono spesso indirizzati verso percorsi errati, che possono generare illusioni e false aspettative o non soddisfare i bisogni sanitari”.
In Piemonte l’assistenza agli stranieri non iscritti al Servizio sanitario nazionale è garantita dal 1996, quando, in via sperimentale, furono introdotti i Centri Isi, ufficializzati poi nel 2004. Attualmente ne sono attivi 13, di cui 6 nella provincia di Torino. In linea con le indicazioni contenute nel Piano socio-sanitario la Regione sta lavorando affinché ci sia una struttura di riferimento in ogni azienda sanitaria.

ef

Torino, 18/04/2008