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Una legge per la lingua piemontese

Tipica casa walser

Una legge per tutelare la lingua piemontese, parlata ancora oggi da due milioni di persone, il 40% degli abitanti nella regione. A proporla è l'assessore regionale alla Cultura, Gianni Oliva nel giorno della presentazione, il 4 ottobre ad Alpi365, di un'indagine sulle minoranze linguistiche promossa dalla stessa Regione e finanziata dal Dipartimento per gli Affari regionali della presidenza del Consiglio dei ministri.
"Abbiamo una legge per le minoranze linguistiche - ha detto Oliva - E' giusto che se faccia una per il piemontese, per tutelare la cultura, il patrimonio artistico e le tradizioni che la lingua esprime. In Veneto esiste già, è ora di un intervento legislativo anche in Piemonte".
Il piemontese, rivela l'indagine, è parlato, anche se non sempre abitualmente, da due milioni di residenti in Piemonte e viene capito in qualche misura da un altro 31%. Ma ci sono anche le minoranze linguistiche, il 5,5% della popolazione: la più rivelante è l'occitano (parlata in 106 comuni, il 3,8% del totale, abitati da oltre 163mila persone), seguita dal franco-provenzale (43 comuni, 1,6% della popolazione). Il walser é parlato in 12 comuni, ma c'é anche un 1% di francofoni.
In generale, solo il 4% dei maggiorenni residenti in Piemonte - sempre secondo lo studio - non conosce alcuna parlata locale o del proprio paese d'origine. Per contro il 27% ne conosce due o più (oltre all'italiano).

red

04/10/2007